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L'uso della IA in guerra? "Garanzie assolute o sarà un disastro"

Milano, 6 feb. (askanews) – Ci devono essere “garanzie assolute” sull’uso dell’intelligenza artificiale in guerra altrimenti “sarà un disastro”. La riflessione dell’esperto Stuart Russell – co-direttore dell’associazione internazionale per una AI sicura e etica -arriva durante l’Ai Action Summit, vertice di capi di Stato, organizzazioni e aziende a Parigi, e all’indomani del cambiamento di policy di Google che non esclude più di far usare l’AI per armamenti. Un segno dei tempi e di quello che ci aspetta in futuro, spiega Russell.

“Avremmo armi in cui l’AI decide chi attaccare, quando attaccare e così via. E presumibilmente opererebbe con istruzioni piuttosto generiche, come attaccare e distruggere tutto ciò che si muove in questa regione, per esempio. Ma potrebbe anche essere usato in modi molto più pericolosi. Ad esempio, ‘uccidere chiunque corrisponda alla seguente descrizione. La descrizione potrebbe essere per età, per sesso, per gruppo etnico, per affiliazione religiosa, o anche per un particolare individuo”.

Ci sono 75 paesi al mondo che stanno sviluppando armi a controllo remoto e pensando a come renderle del tutto autonome. Altri 100 invece le vogliono vietare. Serve una decisione a livello mondiale, con l’intervento dell’Onu, ha precisato Russell.

“Sembra ragionevole, soprattutto quando si parla di estinzione umana che potrebbe arrivare da sistemi di intelligenza artificiale molto più intelligenti di noi e molto più capaci di influenzare il mondo, chiedere garanzie assolute. Non solo: ‘Faremo uno sforzo’, o “Fidatevi di noi, sappiamo cosa stiamo facendo’, giusto? Ci devono essere garanzie assolute sotto forma di prove statistiche o matematiche che possano essere ispezionate, che possano essere verificate attentamente. E qualsiasi cosa al di sotto di questo farà solo rischiare di disastro”.