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Un addio carico di emozione
Il sagrato di Santa Maria Maggiore si è trasformato in un luogo di raccoglimento e amore, dove centinaia di persone hanno atteso l’arrivo del feretro di papa Francesco. Con in mano rose bianche e gli occhi lucidi, i presenti hanno reso omaggio a un Pontefice che ha dedicato la sua vita ai più vulnerabili.
La cerimonia ha rappresentato non solo un momento di lutto, ma anche un tributo a un uomo che ha saputo scendere dal piedistallo per abbracciare i ‘diversi’, coloro che nella sua figura hanno trovato conforto e speranza.
Un Papa per i poveri
Francesco ha sempre avuto un occhio di riguardo per i bisognosi, i migranti e le persone Lgbt+. Durante il suo pontificato, ha lanciato messaggi di inclusione e accoglienza, cercando di abbattere le barriere sociali. La presenza di ex senzatetto e migranti al suo funerale è la testimonianza tangibile di un legame profondo. Antonino, un uomo che ha vissuto per strada, ha ricordato le parole del Papa: “Non dire mai che sei stanco: aiuta gli altri fino a che non ti reggerai in piedi”. Queste frasi risuonano come un invito a continuare il suo operato, a non dimenticare mai chi è in difficoltà.
Un funerale per tutti
La cerimonia funebre ha visto la partecipazione di migliaia di fedeli, ma anche di rappresentanti di organizzazioni umanitarie come l’Unhcr e Mediterranea. La piazza San Pietro, solitamente riservata ai grandi della Terra, si è aperta a chi vive ai margini della società. Regina, esponente della comunità Lgbt+, ha esposto un cartello con l’effige del Pontefice, chiedendo che venga proclamato santo. “La sua santità era nell’essere vicino ai poveri e contro la guerra”, ha dichiarato, sottolineando l’importanza del messaggio di inclusione che Francesco ha sempre portato avanti. La sua figura è stata un faro di speranza per molti, e il suo funerale ha rappresentato un momento di unione tra le diverse anime della società.