Luigi Mangione, ricercato con una taglia di 60mila dollari, è stato arrestato a seguito della segnalazione di un dipendente del McDonald’s di Altoona, in Pennsylvania. Il 26enne, accusato dell’assassinio del Ceo di UnitedHealthcare Brian Thompson, ucciso lo scorso 4 novembre a New York, si sarebbe fermato a mangiare nel fast food durante la fuga.
Arresto Luigi Mangione: perché il dipendente del McDonald’s rischia di non vedere la somma promessa
Eppure, nonostante la segnalazione, quel dipendente potrebbe non ricevere la somma di denaro che la polizia e l’FBI avrebbero offerto in cambio di informazioni utili a individuare l’assassino. Come riportato dall’agenzia AP, sarebbero state circa 400 le segnalazioni al 911 nei giorni successivi all’omicidio. Una soltanto è risultata cruciale per la cattura, quella del dipendente del McDonald’s di Altoona, che avrebbe individuato Luigi Mangione a seguito delle foto circolate in televisione, seduto da solo nel fast food. Nonostante questo, secondo le leggi americane, il pagamento delle ricompense può avvenire dopo molto tempo e la cifra potrebbe essere inferiore all’importo totale o addirittura non essere erogata.
Il motivo burocratico per cui la ricompensa al dipendente del McDonald’s resta incerta
Il pagamento, infatti, dipenderebbe dall’importanza data dalla polizia al ruolo svolto dal denunciante, e nella valutazione dell’importanza delle informazioni ricevute. La polizia inoltre avrebbe fatto sapere che sarebbero state molte le segnalazioni ricevute che hanno aiutato nell’arresto. Inoltre, la burocrazia stessa rappresenta un ulteriore ostacolo: spesso la richiesta delle ricompensa avviene tramite un’agenzia investigativa e, in alcuni casi, la somma non viene sbloccata senza la condanna definitiva.