Alberto Muraro La notizia è giunta nella serata di ieri, 22 ottobre, come un fulmine a ciel sereno: Luigi Di Maio si è ufficialmente dimesso dal partito da lui stesso fondato appena 5 mesi fa, Impegno Civico.
A renderlo noto è stato, con una nota, AdkKronos, che ha informato che le dimissioni sono già state comunicate al direttivo del partito. Nel frattempo, Di Maio ha completato il passaggio di consegne al suo successore, Antonio Tajani, come nuovo Ministro degli Esteri dell’attuale Governo Meloni.
Passaggio di consegne con il Ministro degli Esteri uscente Luigi Di Maio. Lo ringrazio per il lavoro svolto. Si parte con questa nuova sfida, sempre al servizio dell’Italia. 🇮🇹 pic.twitter.com/2QTufr5ULs
— Antonio Tajani (@Antonio_Tajani) October 22, 2022
Una parabola discendente
Luigi Di Maio aveva dato il via a questa sua nuova fase politica con grande entusiasmo e tante speranze, dopo aver lasciato il suo amato Movimento 5 Stelle alla luce delle differenze ormai inconciliabili con il suo storico partito dopo la caduta lampo del Governo di Mario Draghi, dove tra l’altro ricopriva una posizione di tutto rispetto. A giugno del 2022, Di Maio aveva deciso di fondare il suo partito, Impegno Civico, con il sogno di poter cambiare le cose.
La realtà dei fatti, però, è stata molto più dura di quanto forse si sarebbe potuto aspettare. Impegno Civico ha ottenuto numeri davvero molto contenuti alle ultime elezioni politica dello scorso 25 settmbre, un risultato che avrbbe presto portato il politico campano ad una serie riflessione sul suo futuro.
Impegno Civico e la débacle alle Elezioni Politiche 2022
Il neo partito di Di Maio è riuscito a racimolare alle ultime Elezioni Politiche un misero 0,6%, ben al di sotto della soglia minima di sbarramento per poter entrare in Parlamento, che oggi si attesta al 3%. Cifre davvero deludenti, che avevano spinto Di Maio ad ammettere la sconfitta senza troppi giri di parole e a sparire dai social. “Non ci sono se, ma o scuse da accampare: abbiamo perso” aveva candidamente ammesso Di Maio, il cui futuro politico per ora sembra essere incerto.
