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Lucio Villari è morto: il ricordo dello storico che ha lasciato il segno

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Addio a Lucio Villari, morto a 91 anni. Storico, docente e divulgatore, ha reso la storia accessibile a tutti. Un’eredità culturale che continuerà a vivere nei suoi libri.

Si è spento all’improvviso, nella tarda serata di domenica 16 marzo. Lucio Villari è morto, storico, divulgatore, professore. Un intellettuale che non si è mai fermato. Nonostante l’età, nonostante i chilometri macinati tra conferenze, incontri, lezioni. Sempre con un nuovo progetto in mente.

Lucio Villari morto: il mondo della cultura perde un grande protagonista

Era rientrato da poco a Roma. Poi, venerdì, la caduta. Un colpo alla testa, la situazione subito critica. La famiglia ha dato la notizia questa mattina. E con lei, il mondo della cultura perde uno dei suoi protagonisti più vivaci.

Nato a Bagnara Calabra, Reggio Calabria, nel 1933, Lucio Villari ha sempre conservato un forte legame con la sua terra. Ma la sua voce, la sua passione per la storia, sono arrivate ovunque. Anche in televisione, dove è stato tra i volti di “Il tempo e la storia” e “Passato e presente”, programmi di Rai 3 che hanno avvicinato il grande pubblico alla storia con la sua capacità di raccontare, di far rivivere epoche lontane con parole semplici, incisive.

Professore universitario, per anni ha insegnato Storia Contemporanea all’università di Roma Tre. Scrittore prolifico, ha esplorato con i suoi saggi il lungo Ottocento e il tormentato Novecento. E non solo. Con suo fratello Rosario ha scritto il manuale “La società nella storia”, un testo che ha formato generazioni di studenti. Un classico nelle scuole, sfogliato, sottolineato, discusso in classe.

E non aveva mai smesso di riflettere sul presente.

Lucio Villari morto: il retroscena sull’ultima intervista che ha fatto riflettere

Pochi giorni fa, in un’intervista a “La Repubblica”, Lucio Villari aveva commentato le dichiarazioni del Presidente Mattarella sulla Russia. Parole nette: “Putin insegue il mito di potenza dell’Urss. L’Europa deve difendere le democrazie. Troppi silenzi degli storici sulla Russia”. Un’analisi lucida, senza sconti.

I suoi studi hanno attraversato l’economia, la politica, la società. “Il capitalismo italiano del Novecento”, “Liberismo e protezionismo”, “L’economia della crisi”. Titoli che raccontano una carriera di ricerca, di approfondimento. Ma anche di divulgazione. “La rivoluzione francese raccontata da Lucio Villari” è stato un successo editoriale, così come “Bella e perduta. L’Italia del Risorgimento” e “America amara. Storie e miti a stelle e strisce”.

Villari non era solo saggista. Ha scritto per il teatro, adattando testi classici. Ha persino recitato, con ironia, in “La Terrazza” di Ettore Scola. Un intellettuale poliedrico, curioso, capace di muoversi tra le discipline con naturalezza.

Premio Estense nel 2001, Premio Benedetto Croce nel 2011. Una carriera lunga, densa. Un’eredità preziosa. Il suo modo di raccontare la storia rimarrà, nei libri, nei ricordi di chi lo ha ascoltato. E forse, in qualche vecchio manuale scolastico, con le pagine ancora evidenziate di giallo.