Roma, 13 feb. (askanews) – “Il cinema italiano è spesso, come dice Avati sull’orlo del baratro, ma semplicemente perché non si riesce ad avere una stessa legge per un po’ di anni di seguito, legge che in qualche senso è dovuta non tanto agli autori quanto agli spettatori. Gli spettatori hanno diritto ad avere un cinema nazionale che li rispecchi, che li racconti, che sia anche a testimonianza del presente per le generazioni future”. Lo ha detto il regista Daniele Luchetti, ospite della nona edizione del festival “Rencontres autour du cinéma italien” di Lione (organizzato da Istituto Culturale Italiano, Università “Jean Moulin Lyon 3” e Cinema Comoedia) a margine della proiezione del suo film “Confidenza”.
“Spero che la proposta che ha fatto Avati, che è molto lucida e intelligente, vada in porto: fare un ministero del Cinema. In Francia c’è il Cnc, il Centro Nazionale del Cinema, che funziona molto bene, e che gestisce e dà continuità all’industria, che col cinema vive e col cinema produce. E che non è ai danni del contribuente ma proprio a favore del pubblico contribuente, che deve avere appunto un cinema nazionale”, ha aggiunto.