Se i vostri mariti e fidanzati passano qualche ora alla montagnetta di San Siro per tenersi in forma e fare una corsetta, signore, state allerta.
Non è detto che sia la voglia di perdere la pancetta ad attirarli, o almeno non solo quella.
Qualche spiritoso l’ha soprannominato love-jogging, nuovo sport che attira adepti di ogni età, dai ragazzi ai pensionati, che si fanno si la loro corsetta rigeneratrice ma per il defaticamento scelgono la compagnia di Marinela, Adalia, Catalina, Georgia, tutte prostitute, giovanissime e rumene. «Corrono e poi si fermano da me, anche quelli con il pancione.
Noi romene siamo economiche. Con 30 euro fai tutto e nessuno va via scontento. Anzi, ritorna in famiglia a passo veloce» dice Marinela, 22 anni.
Tutto alla luce del sole e in barba alle nuove norme che vietano la prostituzione per strada, ops…ma qui siamo in un parco.
Nessuna di loro pare preoccupata delle multe, anche se lei è tornata qui questa mattina dopo una notte in questura: «Una retata della polizia.
Ci tengono dentro e con la scusa di controllare i documenti, ci fanno perdere il guadagno. Ma poi devono lasciarci andare perché siamo comunitarie. Nessuno mi ha obbligato, è stata una mia libera scelta. Anche le mie amiche hanno fatto la stessa cosa. Del resto se ci fosse un balordo che intende sfruttarci, basta chiedere a un cliente di portarci al primo commissariato e denunciare. E in nome della santa legge italiana aggiunge: «Qui nessuno ti fa niente.
Se prendi una multa, non la paghi, perché è difficile farcela recapitare. E nessuno va in galera se fa la prostituta».
Vero, a quanto pare. Dato che in Italia siamo troppo legati alla Chiesa per vedere legalizzata la prostituzione, biasimata a destra e a manca da qualsiasi fazione politica, non sarebbe il caso di pensare a qualche provvedimento più efficace per fermarla?