L'operazione antidroga tra Palermo e Reggio Calabria: un regno di eccessi

Un arresto svela il mondo opulento di un boss ispirato a Scarface

Un regno di eccessi e simboli di potere

Nel cuore di un’indagine antidroga che ha scosso le fondamenta della criminalità organizzata tra Palermo e Reggio Calabria, emerge la figura di Fabio Santangelo, un uomo che ha costruito un vero e proprio regno di eccessi. La sua casa, un rifugio di lusso, è decorata con simboli di potere e opulenza, tra cui un trono d’oro e porpora, che sostituisce la tradizionale poltrona dietro la scrivania. Questo arredo non è solo un capriccio, ma un chiaro richiamo al suo idolo, Tony Montana, protagonista del celebre film “Scarface”.

Un’organizzazione ben strutturata

Secondo le indagini, Santangelo era al vertice di un’organizzazione che gestiva un traffico di cocaina, portando circa 15 chili al mese a Palermo. Questo traffico non solo riforniva le piazze di spaccio, ma alimentava anche un mercato clandestino che si estendeva ben oltre i confini regionali. La sua capacità di operare in modo così efficiente ha attirato l’attenzione delle forze dell’ordine, portando a un’operazione che ha messo fine a un’era di impunità.

Simboli di una vita sfarzosa

All’interno della sua residenza, oltre al trono, sono stati rinvenuti oggetti di grande valore, tra cui pistole d’oro e un leone d’oro e d’argento, che testimoniano un gusto per il lusso e l’appariscenza. La presenza di un quadro dell’ultima cena di Leonardo da Vinci, appeso alla parete, aggiunge un ulteriore strato di complessità alla sua figura, suggerendo un mix di cultura e criminalità.

Questi elementi non solo rappresentano il suo status, ma anche un modo per affermare la propria identità in un contesto di violenza e illegalità.