> > Primo suicidio assistito in Lombardia: effettuato a una donna affetta da 30 a...

Primo suicidio assistito in Lombardia: effettuato a una donna affetta da 30 anni dalla Sclerosi Multipla

001-evento-significativo-precursore-malati-gravissimi

La donna colpita dalla malattia si è autosomministrata il farmaco letale nella propria casa.

Un passo in avanti dal punto di vista della medicina in Lombardia dato che si è verificato lo scorso gennaio il primo caso di suicidio assistito, la persona che lo ha effettuato era una paziente affetta dalla Sclerosi Multipla da 30 anni che ha deciso di smettere di soffrire.

Lombardia, primo caso di suicidio assistito

La donna che ha deciso di togliersi la vita, prima di compiere l’estremo gesto è stata affiancata da una equipe qualificata che ha considerato ogni possibile rischio di questa manovra e solo quando ha avuto la certezza ha consegnato il farmaco letale alla paziente.

Si tratta di una persona che conviveva con la Sclerosi Multipla da 30 anni – come riportato da “Il Sole 24 ore” – Serena (nome di fantasia utilizzato) si è autosomministrata il farmaco spegnendosi in tranquillità a casa sua.

Come è avvenuto il suicidio assistito?

La famiglia della donna ha prima contattato l’ASL che, questo succedeva a novembre, non era riuscita a individurare il farmaco, per poterlo fare si sarebbe dovuta effettuare una relazione del medico di fiducia, in questo ruolo Mario Riccio, medico anestesista e consigliere dell’Associazione Mario Coscioni, il medesimo che nel 2006 aveva assistito Piergiorgio Welby.

Dopo la relazione e la richiesta del farmaco, lo stesso Dott. Riccio ha ritirato il farmaco nella giornata designata ed ha poi proceduto all’intervento. Serena si è spenta a fianco dei propri cari.

La donna necessitava da 30 anni di assistenza continuativa dato che era paralizzata. Questo come già anticipato è il primo caso in Lombardia e il sesto in Italia.