Roma, 13 mar. (Adnkronos Salute) – Le generazioni precedenti "avevano due pilastri nell'alfabetizzazione alimentare: la mamma e la nonna", che "ci educavano con un elemento di buon senso che si incentrava su quale cibo fosse buono o cattivo". Oggi questo manca e "attraverso i social e la comunicazione passano messaggi che spesso vanno bene più per le aziende produttrici che per la persona che consuma". Lo ha detto il ministro dell'Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Francesco Lollobrigida, oggi a Roma a margine della presentazione della Settimana della prevenzione oncologica 2024', promossa della Lega italiana per la lotta contro i tumori (Lilt).
Per Lollobrigida, "in assenza di un approccio che prima avevamo all'interno delle famiglie", serve "compensare con un sostegno educativo attraverso la scuola o l'uso corretto dei social, utilizzando anche la tecnologia per informare al meglio i nostri ragazzi". E' necessario, infatti, ha sottolineato il ministro nel suo intervento, "incidere sul sistema alimentare" per promuovere la salute e la prevenzione di cui "il cibo di qualità, che l'Italia produce", è caposaldo.
"La società moderna induce ad alimentarsi di più con cibi ipertrasformati", ha osservato Lollobrigida. Altri Paesi "hanno pagato l'assenza di un'educazione che resistesse a una 'promozione selvaggia' di prodotti che non bada alla salute dell'utente, ma solo al fatturato dell’impresa. E' necessario quindi tornare a parlare di più di cibo di qualità, che è un nostro elemento distintivo, sia per il benessere delle persone sia per le nostre imprese: noi produciamo più qualità che quantità".