Lo scontro in cui si fronteggiarono Orazi e Curiazi è una leggenda risalente al periodo più antico della storia romana, quello che conosciamo meno per via della scarsezza e della poca attendibilità delle fonti, pesantemente annebbiate da un alone di mito e fantasia che non permette di orientarsi in modo certo e definitivo su ciò che è reale e ciò che è pura invenzione.
Durante il regno di Tullo Ostilio (VII a.C.), Roma entrò in conflitto con la città di Alba Longa, contro cui intraprese una guerra che rischiava non solo di trascinarsi a lungo ma che costituiva anche un grave atto di empietà a causa della comune discendenza da Romolo che entrambe le città potevano vantare.
Così si decise di affidare le sorti dello scontro a un duello che coinvolgesse solo sei persone, evitando ulteriori e inutili spargimenti di sangue; in difesa di Alba Longa furono scelti i tre gemelli Curiazi, per Roma i tre gemelli Orazi, che si sarebbero fronteggiati all’ultimo sangue combattendo con la spada.
All’inizio, i Curiazi sembrarono avere la meglio, poiché riuscirono ad uccidere subito due Orazi riportando solo lievi ferite.
Ma proprio quando la sorte di Roma sembrava ormai segnata, l’Orazio superstite, che non avrebbe mai potuto farcela ad affrontare tre avversari da solo, decise di giocare d’astuzia, e fingendo la fuga verso Roma, certo che sarebbe stato inseguito, riuscì a far separare gli avversari e infine ad ucciderli uno ad uno.
Roma dunque vinse, mentre la rivale Alba Longa fu costretta alla sottomissione.
Fin qui il racconto leggendario, ma esistono riscontri storici provati?
Come qualsiasi altro racconto mitico, anche quello del duello tra Orazi e Curiazi cela sicuramente una parte di verità; l’archeologia ha riportato alla luce reperti di età augustea e un sepolcro di epoca repubblicana che fanno riferimento alla leggenda, ma gli elementi a disposizione sono troppo pochi per permettere di risalire in modo puntuale e preciso alle origini del leggendario racconto.
Ciò che sappiamo con sicurezza è che la guerra tra Roma e Alba Longa, realmente accaduta, fu lunga e cruenta, al punto che il re sconfitto di Alba, Mezio Mufezio, venne orrendamente squartato dai vincitori.