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Un altro sacerdote è stato scomunicato dopo avere attaccato Papa Francesco.
Si tratta di Ramon Guidetti, operante dal 2017 a San Ranieri a Guasticce (nel comune di Collesalvetti), in provincia di Livorno. La scomunica nei confronti di don Ramon è stata attuata dal vescovo Simone Giusti. Il prelato si sarebbe reso colpevole di un atto grave nei confronti della chiesa, di natura scismatica.
Sacerdote scomunicato: la messa del 31 dicembre
Durante la messa del 31 dicembre, don Ramon ha parlato della rinuncia attuata nel 2013 dal defunto papa Benedetto XVI, affermando che essa non sia valida e che di conseguenza l’attuale pontefice sarebbe illegittimo, un “usurpatore”, secondo le dichiarazioni del sacerdote.
Sacerdote scomunicato: non è il primo
Da precisare come don Guidetti non è il primo sacerdote a essere scomunicato per simili dichiarazioni. La teoria del compotto sostenuta dal prelato si basa sul fatto che quando nel febbraio 2013 Benedetto XVI rinunciò al soglio di Pietro, egli avrebbe solamente rinunciato al “munus” petrino, ovvero a esercitare la propria carica, ma non al “ministerium”, ossia la carica stessa. Di conseguenza, l’elezione di Bergoglio non sarebbe valida.
La teoria del sacerdote scomunicato sostenuta anche da Cionci
Questa teoria è stata sciorinata e sostenuta anche dal giornalista e scrittore Andrea Cionci nel suo libro “Codice Ratzinger” pubblicato nel 2022. Il “codice” di cui parla lo scrittore consisterebbe in una serie di segnali e indizi che sarebbero stati lasciati da Ratzinger per dimostrare un complotto ai suoi danni: il papa avrebbe subito una condizione di isolamento all’interno della stessa chiesa.
Da precisare come tale teoria sia stata smentita da vari esperti.