L'Italia guida la classifica europea per accessi a contenuti legali

Un nuovo studio rivela che l'Italia ha il minor numero di accessi a contenuti piratati in Europa.

Il contesto della pirateria online in Europa

Negli ultimi anni, la pirateria online ha rappresentato una sfida crescente per le autorità e le industrie creative in Europa. Secondo un recente studio dell’Euipo, l’Italia si distingue come il Paese europeo con il minor numero di accessi a contenuti illegali, con una media di 7,3 accessi mensili per utente. Questo dato è particolarmente significativo se confrontato con altri Paesi come Germania e Romania, che registrano rispettivamente 7,7 e 7,9 accessi.

La classifica è dominata da Paesi Baltici e Cipro, dove gli accessi superano i 20 al mese.

La crescita dei contenuti piratati e le preferenze degli utenti

Lo studio ha rivelato che circa la metà degli accessi a contenuti piratati in Europa riguarda contenuti televisivi, con una media di cinque accessi al mese. Inoltre, si è registrato un aumento del 10% delle visite a siti di streaming illegali, in particolare per i servizi IPTV.

Questo fenomeno ha portato a una stima che indica che fino all’1% degli utenti di internet nell’Unione Europea potrebbe aver sottoscritto abbonamenti a servizi IPTV illegali negli ultimi due anni. La preferenza per l’accesso a musica e pubblicazioni piratate tramite dispositivi mobili è in crescita, mentre per i contenuti televisivi gli utenti tendono a utilizzare computer fissi.

Le implicazioni economiche e sociali della pirateria

La pirateria cinematografica ha mostrato una diminuzione, con 0,71 accessi per utente, mentre la pirateria musicale è aumentata leggermente a 0,64 accessi.

La pirateria di software, in particolare giochi per dispositivi mobili, ha visto un incremento del 6%, con 0,88 accessi per utente al mese. Gli eventi sportivi in diretta hanno registrato una crescita della pirateria, con 0,56 accessi per utente. Fattori economici e sociali, come la disuguaglianza di reddito e la disoccupazione giovanile, sono stati identificati come motivazioni alla base della pirateria. Al contrario, un PIL pro capite più elevato e una maggiore consapevolezza delle offerte legali sono associati a tassi di pirateria più bassi.