L'Italia che invecchia: un'analisi demografica del 2023

Un'analisi approfondita sull'invecchiamento della popolazione e il calo delle nascite in Italia.

Un Paese in trasformazione

L’Italia si trova di fronte a una sfida demografica senza precedenti. Secondo il report dell’Istat del 2023, il Paese sta invecchiando rapidamente, con un’aspettativa di vita che continua a salire. L’età media della popolazione ha raggiunto i 46,6 anni, con una netta differenza tra i sessi: 48 anni per le donne e 45,2 per gli uomini. Questo trend di invecchiamento è evidente in tutto il territorio nazionale, sebbene ci siano differenze significative tra le varie regioni.

Le differenze regionali

La Campania si distingue come la regione più giovane, con un’età media di 44,2 anni, mentre la Liguria si conferma la più anziana, con 49,5 anni. Analizzando i comuni, Platì, in Calabria, emerge come il più giovane d’Italia, con un’età media di 37,2 anni. Al contrario, Drenchia, un piccolo comune in Friuli Venezia Giulia, ha un’età media di 65 anni.

Queste disparità evidenziano come il fenomeno dell’invecchiamento non colpisca tutte le aree del Paese allo stesso modo.

Il calo delle nascite

Nonostante l’aspettativa di vita in aumento, il numero di nascite in Italia continua a diminuire. Nel 2023, sono stati registrati 379.890 nati, un calo di circa 13.000 unità rispetto all’anno precedente, corrispondente a una diminuzione del 3,4%. Questo trend negativo è in atto da anni: dal 2008, il numero di nascite è sceso di 196.769, pari a un drammatico -34,1%.

Le nascite da coppie italiane sono diminuite del 3,9%, mentre quelle da genitori con almeno un partner straniero hanno registrato una flessione più contenuta (-1,5%).

Il futuro demografico

Il numero medio di figli per donna è sceso a 1, in linea con un trend decrescente che dura dal 2010. Questo calo è evidente sia tra le donne italiane che tra quelle straniere. Inoltre, il censimento del 2023 ha rivelato un lieve calo della popolazione totale, scesa a 58.971.230 persone, con una diminuzione di 25.971 unità rispetto all’anno precedente.

La perdita di popolazione è più marcata nel Sud e nelle Isole, mentre il Nord-ovest e il Nord-est mostrano segni di crescita.

Stranieri e dinamiche migratorie

Un aspetto interessante è l’aumento della popolazione straniera residente, che ha visto un incremento del 21,8% e ora rappresenta l’8,9% del totale. La Lombardia continua a essere la regione con il maggior numero di stranieri, seguita da Campania e Lazio.

Questo fenomeno potrebbe influenzare le dinamiche demografiche future, contribuendo a bilanciare il calo delle nascite tra la popolazione italiana.