È con grande rammarico che Bianca Berlinguer ha dichiarato, durante ‘È sempre Cartabianca’ su Rete 4, che Maria Rosaria Boccia non avrebbe partecipato all’intervista precedentemente prevista. Erano stati fatti degli accordi per l’intervento di Boccia, senza alcun onere finanziario, così come confermato da Berlinguer, la quale aveva contattato Boccia per la prima volta e la hada ricevuto negli studi. Boccia, infatti, si era recata personalmente negli studi per la diretta e aveva fatto annunci in merito sia personalmente che sui social media.
Berlinguer ha provato un senso di incredulità quando Boccia, dopo una lunga chiacchierata, ha dichiarato che non si sentiva adeguatamente preparata e che avrebbe preferito posticipare il suo intervento di una settimana, promettendo di fare ritorno martedì successivo. Boccia era addirittura arrivata in anticipo, ha evidenziato una stupita Berlinguer.
Nel rispetto del desiderio di Boccia di non essere discussa assenza, Berlinguer ha dichiarato: “in molti anni di carriera, una cosa del genere non mi era mai capitata. Sono rimasta scioccata, non mi aspettavo che l’intervista non potesse concretizzarsi. Lei si era infatti proposta di partecipare al talk show, volendo interagire con gli altri ospiti.
In un messaggio inviato a Berlinguer e letto durante la diretta, Boccia ha assicurato che non aveva paura di affrontare la verità e che non aveva rinunciato all’intervista per paura, ma perché non riteneva le condizioni favorevoli per chiarire adeguatamente la sua situazione. Boccia aveva inoltre assicurato che non aveva mai avuto una relazione con il ministro, aspetto che sarebbe emerso durante una conversazione telefonica in cui aveva udito la moglie del ministro suggerire di annullare la nomina.
Bianca Berlinguer ha rivelato durante il suo show È sempre Cartabianca su Rete 4 che la moglie era a conoscenza della mancanza di relazioni extraconiugali da parte di Boccia. Concita De Gregorio ha confermato la stessa cosa dopo un incontro con Boccia prima della trasmissione, sottolineando che c’era solo un legame affettuoso.
Berlinguer ha rispettato la mia autonomia editoriale durante il nostro accordo per l’intervista, come promesso quando ho lasciato la Rai, non c’è un’agenda politica dietro il mio lavoro, ha affermato Berlinguer. “Sono solo una giornalista che fa il suo lavoro con dedizione e serietà come ho fatto per anni”, ha aggiunto.
Berlinguer ha spiegato che Boccia avrebbe dovuto rivelare parte della sua storia e ha ammesso che se il ministro non lo facesse, avrebbe dovuto essere lei a fare chiarezza. Tuttavia, non c’è garanzia che Boccia sarà presente all’intervista per rispondere alle domande. Infatti, Boccia ha espresso il desiderio di prenderla con calma, discutere con il nostro staff e considerare l’idea di rinvio dell’intervista alla prossima settimana.
Berlinguer ha poi concluso dicendo: “Aspetteremo ancora un po’ e vedremo cosa succede. Vediamo se Maria Rosaria Boccia decide di unirsi a noi in studio o se l’intervista succederà in un altro momento o non succederà affatto”.
L’ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, è sotto indagine e dovrebbe conoscere il suo destino legale entro i prossimi 90 giorni. Il Tribunale dei Ministri ha ricevuto i documenti dal Procuratore di Roma, che ha formalmente incluso Sangiuliano nell’elenco degli indagati. Sangiuliano, ex capo del Tg2, è accusato di peculato e divulgazione di informazioni riservate, in relazione ad una questione che coinvolge anche l’impreditrice Maria Rosaria Boccia. Questo diventa inevitabile con l’arrivo della denuncia dell’ultima settimana presentata dall’onorevole dei Verdi, Angelo Bonelli. L’ex leader di via del Collegio Romano è inoltre indagato per la divulgazione di informazioni riservate durante l’organizzazione del G7 della cultura. Silverio Sica, avvocato di Sangiuliano, afferma di essere tranquillo nonostante le recenti dichiarazioni di Boccia in televisione. Sica afferma di non temere ciò che Boccia potrebbe dire in futuro. Ora il tribunale ha il potere di condurre indagini e incarichi gli investigatori di condurre ulteriori verifiche.
Sangiuliano probabilmente sarà intervistato e si raccoglieranno documenti per capire se vi sia stata una gestione illegale dei fondi pubblici nei viaggi effettuati in auto di servizio, negli spostamenti in cui Boccia era presente e nelle spese sostenute. Alla fine dell’inchiesta, il comitato può decidere di archiviare il caso con un decreto indiscutibile o di trasmettere i documenti accompagnati da una spiegazione dettagliata al Procuratore della Repubblica, che potrebbe richiedere l’autorizzazione per procedere. “Non è stato speso un solo euro pubblico, lo proveremo con le prove in mano”, afferma l’entourage dell’ex ministro che è pronto a contrattaccare. Ha, infatti, già annunciato un’azione legale per tentata estorsione che porterà il Pubblico Ministero di Piazzale Clodio a iscrivere Boccia stessa nel registro degli indagati. “Denunceremo i fatti e sarà il tribunale a decidere come procedere”, afferma decisamente l’avvocato, che non risparmia una critica ai giornalisti che, a suo avviso, “dovrebbero svolgere il loro lavoro: prima si verifica chi è l’accusatore e poi si passa all’accusato. Alcuni media hanno alterato le regole del giornalismo”. Le indagini penali procederanno in parallelo con quelle avviate dalla Corte dei Conti, che dovrà indagare su possibili danni allo Stato. I giudici contabili incaricheranno la Guardia di Finanza di verificare anche le affermazioni dell’imprenditrice che ha ripetutamente dichiarato che i viaggi erano “a carico del ministero”. Per supportare questo, ha mostrato alcune e-mail in alcuni post sui social media, a partire da quelle relative alla sua nomina, mai attuata, a “consigliere del ministro per i grandi eventi”.
La signora ha espressamente affermato di voler “provar la veridicità della mia integrità, principalmente per l’amore verso la Repubblica Italiana e la democrazia”. Tuttavia, considerando la contravvenzione alla norma che proibisce la realizzazione e la diffusione di immagini e video senza consenso, il Comitato di Sicurezza di Montecitorio, guidato da Sergio Costa, ha deciso, basandosi su casi precedenti simili, di negare all’ donna l’ingresso nelle sedi della Camera dei Deputati.