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L'Inps respinge il 26% delle domande di assegno di inclusione: la motivazione

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Molte domande di assegno di inclusione sono state respinte dall'Inps, scopriamo perché.

In tanti stanno chiedendo tramite patronati e canali Inps, l’assegno di inclusione però l’ente sta rifiutando il 26% delle richieste. Cosa sta succedendo?

L’Inps respinge le domande di assegno di inclusione

Il sostegno economico rappresentato dall’assegno di inclusione è molto importante per tante famiglie italiane.

Purtroppo però non tutti possono usufruirne, infatti l’Inps sta rifiutando il 26% delle richieste sopraggiunte in questi giorni.

Tra le principali cause ci sono superamento delle soglie di reddito e omessa dichiarazione del lavoro che si svolge.

Per tali e altri motivi, l’Inps ha respinto oltre 117mila domande pervenute fra la fine di dicembre e l’inizio di gennaio. Molte ancora devono essere lavorate ma per ora questi sono i risultati.

Proprio l’ente ha diffuso questi numeri, aggiungendo che in totale sono giunte 446.256 domande entro la fine del 2023, quindi significa che molte altre devono essere ancora lavorate.

Ma quali sono i requisiti per accedere al sostegno?

Assegno di inclusione: requisiti e importo

Si parla di un importo di circa 645mila euro quello che dal 26 gennaio troveranno coloro che hanno superato positivamente la prima frase istruttoria.

Gli altri dovranno aspettare che le domande vengano processate e se risulterà tutto corretto, potranno beneficiare del sussidio. L’assegno è riconosciuto ai nuclei familiari che hanno almeno un componente: disabile, minorenne, con almeno 60 anni di età, in condizione svantaggiata e quindi in cura presso servizi socio-sanitari.

Requisito fondamentale è l’Isee non superiore a 9.360 euro. Ci sono poi altri parametri ma in generale, a beneficiare di questi soldi saranno i nuclei in reale difficoltà e non quelli truffaldini che finora l’Inps ha scovato.

In realtà anche la misura precedente, il Rdc, contava elementi che si approfittavano dei soldi preferendoli a un lavoro. Perciò c’è stata questa ulteriore stretta e controlli più rigidi.