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Un riconoscimento per l’amicizia tra i popoli
Il recente conferimento del premio Santi Ilario e Taziano a Gorizia ha rappresentato un momento significativo per rafforzare i legami tra Italia e Slovenia. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, insieme al suo omologo sloveno Borut Pahor, ha sottolineato l’importanza di una società matura e democratica, capace di resistere alle tentazioni di nazionalismi sterili e pericolosi. Questo evento non è solo una celebrazione, ma un richiamo alla responsabilità collettiva di costruire un futuro di pace e cooperazione in Europa.
La memoria come strumento di prevenzione
Mattarella ha richiamato l’attenzione sull’importanza della memoria storica, citando il fisico Carlo Rubbia e il suo messaggio di apertura e scoperta. La scienza, come la storia, deve essere un laboratorio di idee e non un campo di battaglia. La testimonianza dell’artista Anton Zoran Music, deportato a Dachau, è un monito per le generazioni future: l’orrore dei genocidi e delle guerre non deve mai essere dimenticato. Solo attraverso la conoscenza e la cultura possiamo prevenire il ripetersi di tali tragedie.
Il ruolo delle istituzioni e dei cittadini
Il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, ha evidenziato come la collaborazione tra i due Paesi sia fondamentale per il progetto GO!2025, che trasforma una frontiera in un luogo di incontro. La storia deve essere insegnata, soprattutto ai giovani, affinché possano comprendere le conseguenze delle ideologie opposte e dei totalitarismi. La mano nella mano tra Italia e Slovenia simboleggia un cammino verso la pacificazione, dove la condivisione della coscienza e del dolore diventa essenziale per costruire un futuro migliore.