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L'importanza del sorriso. Cosa si può fare per tornare a vivere

Roma, 25 Ott. – Ma vi siete mai chiesti perché il sorriso è una delle cose più importanti per un essere umano. Lo è perché quel semplice movimento rafforza i legami sociali, dona una sensazione di benessere a noi e agli altri. Sorridere e far sorridere, attiva risposte insomma neurologiche molto potenti e funziona da antidolorifico, stimolando persino il sistema immunitario. Una dentatura non adeguata compromette tutto questo e, quasi sempre, fa cadere in depressione le persone: “Quando vengono da me in studio -spiega l’odontoiatra Alessandro Venditti- mostrano evidenti segni di disagio e la richiesta di aiuto senza dolore e in tempi decisamente rapidi, una richiesta fatta, quasi sempre, con grande emozione”.

Cosa fare allora? La risposta è nell’utilizzo di moderne tecnologie e strumentazioni diagnostiche e nell’ampio bagaglio di conoscenze e competenze specifiche in quella che, in termini tecnici, si chiama implantologia a carico immediato: “In circa tre ore -spiega Venditti che, con il suo team, opera a Priverno, in provincia di Latina- il paziente ritrova la propria dentatura fissa. Tutto avviene insomma in maniera veloce, con un solo ciclo di farmaci e in totale sicurezza. Ma non solo: attraverso una corretta pianificazione preoperatoria è possibile ripristinare il corretto equilibrio del viso, con una ritrovata armonia. Il che, come è facilmente intuibile, migliora e non di poco la qualità della vita delle persone che tornano a immaginare, senza più nascondersi, il proprio futuro”.

Cure mininvasive e all’avanguardia dunque hanno un impatto psicologico importante: “In molti raccontano -sottolinea Venditti- di essersi messi in disparte per la vergogna di sorridere senza denti in eventi importanti della propria vita. Per questo, quando per la prima volta tornano a sorridere dopo il trattamento le lacrime tornano protagoniste a questa volta per la felicità. Senza dimenticare, ecco un altro aspetto fondamentale, che chi mastica regolarmente vive, di media, cinque anni in più perché rallenta l’invecchiamento e permette di assumere cibi finalmente pregiati senza alcun tipo di problema. Il che ovviamente rappresenta un ulteriore svolta nella quotidianità delle persone”.