> > Caso Liliana Resinovich, svolta nell'inchiesta a Trieste: c'è un indagato

Caso Liliana Resinovich, svolta nell'inchiesta a Trieste: c'è un indagato

Liliana Resinovich marito

Svolta nel caso Liliana Resinovich: un indagato dopo le ultime indagini. Ecco di chi si tratta.

Il caso di Liliana Resinovich, la donna trovata senza vita il 5 gennaio 2022 a Trieste, ha tenuto l’Italia con il fiato sospeso per anni. Le indagini iniziali avevano suscitato dubbi e ipotesi contrastanti, ma ora, dopo un lungo periodo di incertezze, si profila una clamorosa svolta: un indagato potrebbe gettare nuova luce su uno dei casi più misteriosi degli ultimi anni.

La morte di Liliana Resinovich

Liliana Resinovich è scomparsa a Trieste il 14 dicembre 2021 e ritrovata morta il 5 gennaio 2022. Inizialmente il caso era stato considerato un suicidio, una nuova perizia, richiesta dopo il rifiuto di archiviazione da parte della giudice, ha escluso questa ipotesi, suggerendo che la donna sia stata aggredita e soffocata, probabilmente il giorno della scomparsa.

Il suo corpo, trovato nel boschetto dell’ex ospedale psichiatrico San Giovanni, era integro ma presentava sacchi infilati sulla testa e sui piedi, con due sacchetti di plastica legati alla testa. Riesumato nel febbraio 2024 per ulteriori analisi, la nuova perizia ha documentato ferite su diverse parti del corpo (testa, mano destra, torace), compatibili con un’aggressione prima della morte, contrariamente alla prima conclusione della Procura.

Liliana Resinovich, indagato il marito: la scoperta dopo l’ultima perizia

Clamorosa svolta nel caso di Liliana Resinovich, trovata morta il 5 gennaio 2022 a Trieste: suo marito, Sebastiano Visintin, è stato ufficialmente indagato per l’omicidio della moglie. La notizia è stata diffusa dal giornalista Carmelo Abbate durante la puntata di “Quarto Grado” del 11 aprile.

L’avviso di garanzia è stato notificato a Visintin dopo una perquisizione di sette ore nella sua casa di via Verrocchio, a Trieste, condotta dagli investigatori della squadra mobile diretta da Alessandro Albini, che non sarebbero usciti a mani vuote.

A fine marzo, Sergio Resinovich, fratello di Liliana, aveva dichiarato di essere convinto che si trattasse di un vigliacco e brutale femminicidio. Aveva aggiunto di ritenere necessario indagare sul suo ex cognato Sebastiano Visintin, che secondo lui non voleva perdere il controllo su Liliana né la stabilità economica derivante dalla loro relazione.