Liliana Resinovich, il giallo del cordino trovato attorno alle buste: perché è importante?

Quarto Grado si è occupato di nuovo del caso di Liliana Resinovich. Emergono dei dubbi legati allo spago che era stato cinto al collo della vittima.

Lo spago che teneva legate le buste di plastica attorno al collo di Liliana Resinovich è sempre stato nell’abitazione della donna? Questo è uno dei dubbi che Quarto Grado ha sollevato durante la puntata andata in onda venerdì 7 aprile.

Liliana Resinovich, il giallo del cordino trovato attorno alle buste: cosa sappiamo?

Perché il cordino potrebbe essere centrale per delineare i contorni della vicenda? È stata la stessa trasmissione a fare luce sull’importanza di questo elemento. Attorno al collo di Liliana è stato trovato uno spago, dello stesso materiale di quello che è stato mostrato dal marito davanti alle telecamere della trasmissione.

All’interno di uno dei cassetti della cucina dell’abitazione di Liliana vi era infatti una matassa che è stata ritrovata dallo stesso Sebastiano Visintin mentre stava cercando una penna.

Le incongruenze, come è stato evidenziato nella diretta, rimangono tuttavia ancora tante: il cordino è stato rinvenuto solo qualche mese dopo l’avvenuto ritrovamento della donna e potrebbe essere proprio questo aspetto a suscitare i maggiori dubbi, tanto più che la Polizia non lo aveva ritrovato nelle primissime operazioni di ricerca.

La correzione di Sebastiano in una precedente intervista

Non ultimo Quarto Grado ha rimandato in onda una frase pronunciata dal marito Sebastiano Visintin in una precedente intervista. Gianluigi Nuzzi aveva chiesto dove si trovasse esattamente la matassa: “Era in un arm… cassetto in cucina, quello che abbiamo visto prima nelle immagini”. Stava dunque per dire “armadio”. Ci si chiede: potrebbe essersi confuso?