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Temptation Island VIP 2019, Er Faina sconfitto a prescindere

Er Faina a Temptation Island

Er Faina, Damiano Coccia, uscirà da Temptation Island Vip 2019 sconfitto, a prescindere da come andrà con Sharon. E il motivo è uno solo.

Er Faina sì o Er Faina no? I social si sono scatenati contro Temptation Island Vip 2019 per aver assoldato, all’interno del cast, Damiano Coccia detto “Er Faina”, personaggio discutibile, divenuto celebre per la veemenza con cui esprime le proprie opinioni.

In passato, Er Faina aveva spesso preso posizione su diversi temi di attualità, politica e cronaca nera incluse; inoltre, aveva criticato aspramente i concorrenti del docu-reality e il suo ingresso nel programma ha suscitato – come prevedibile – parecchi malumori.

Er Faina sì o Er Faina no?

Er Faina sì o Er Faina no? dicevamo. Per noi è sì. Le ragioni sono molteplici. Innanzitutto, la sua partecipazione ha mostrato quello che può accadere quando si critica senza conoscere, o meglio, senza averne gli strumenti e con uno sguardo personale, quindi viziato.

Gli sono bastati pochi giorni per fare marcia indietro e ammettere che questa esperienza gli ha fatto mutare “la percezione delle emozioni”. Le feroci critiche si sono sbriciolate al primo alito di vento. Poi, si è azzoppato da solo e il motivo è semplice.

“Tieniti stretti gli amici e ancora più stretti i nemici”, si dice, ed è il ragionamento che devono aver fatto gli autori quando hanno pensato al cast. “Er Faina ci critica? Bene, chiamiamolo e vediamo se cambia idea”. Detto fatto. È lapalissiano che abbia cambiato decisamente idea.

Comunque andrà con Sharon, uscirà dal villaggio da perdente. Non per aver mostrato il suo lato più umano, bensì per aver ceduto alle lusinghe tentacolari del magico mondo della tivù, dimostrando che questa scatolina magica attira chiunque o quasi e che il sogno della popolarità fa ubriacare al solo pensiero.

Ecco, dunque, che, accettando l’invito, ha dimostrato di essere corruttibile e che forse, talvolta, la favola della volpe e dell’uva è più realistica di quanto si pensi. La sua “carriera” come commentatore sui social è pressoché giunta al capolinea: ha inevitabilmente perso di credibilità.

È probabile che per lui si aprano adesso le porte di un’altra carriera, quella dei salotti televisivi, ma anche lì dovrà dimostrare di essere all’altezza. Impresa non facile, visto che qualche mese fa è stato protagonista di uno scherzo de Le Iene, conclusosi con una sfuriata smisurata che ha portato allo sfascio di un bagno del Forum di Assago.

L’unica vincitrice di questa storia è Maria De Filippi, deus ex machina del programma, che nella prima puntata ha totalizzato quasi tre milioni di telespettatori, pari al 18.6% di share. Da anni è soprannominata “la Sanguinaria”, ma potrebbe essere ribattezzata “la Tentatrice”: insomma, non criticatela a priori se poi non siete sicuri di resistere alle sue tentazioni, potreste ridurvi come Er Faina.

Il Pratiful

Vi è, poi, è un’altra ragione per cui era giusto che la partecipazione di Coccia non ricevesse aspre critiche. La televisione italiana è reduce da una stagione in cui a dominare è stato il caso Pamela Prati, ribattezzato Pratiful. Un assurdo feuilleton che ha visto coinvolti attori, avvocati, bambini, eccetera.

In quel caso, nessuna protesta, anzi, i contenitori che se ne sono occupati hanno collezionato un punto di share dopo l’altro ed è quasi certo che le protagoniste presenzieranno qua e là ancora per molto tempo, basti pensare alla puntata di Live-Non è la D’Urso andata in onda domenica 15 settembre.

Ci si chiede, allora, quale sia la discrimine. La censura vale ed è applicabile solo in certi casi? Un po’ di onestà intellettuale e un pizzico di leggerezza, a volte, non guasterebbero. Il trash è stato sdoganato e la tv ne è, purtroppo, invasa. Scandalizzarsi per un tizio che partecipa a un reality sui problemi di cuore è forse esagerato.

Sarebbe più proficuo imparare a sdrammatizzare e, se proprio si è curiosi di conoscere le sorti di Damiano e Sharon, accendere la TV questa sera e scoprire cosa ne sarà di questa storia d’amore tormentata.

Del resto, bisognerebbe indignarsi per questioni più importanti e più serie. Qui, al massimo, il rischio che corre il telespettatore è abbuffarsi di popcorn sul divano e ridere a crepapelle davanti al falò di confronto.