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Diversi razzi hanno colpito la base di Shama, in Libano, sede del contingente italiano della missione UNIFIL. Otto missili si sono abbattuti sull’area, danneggiando il quartier generale, un magazzino ricambi e altre strutture esterne.
Hezbollah attacca Unifil: cinque italiani feriti
Nonostante l’impatto, non si registrano feriti gravi. Cinque militari italiani sono stati portati in infermeria per accertamenti precauzionali. L’episodio, che ha scatenato l’allerta massima nella base del Settore Ovest, è stato rapidamente attribuito a Hezbollah. L’analisi dei frammenti dei missili ha fatto ipotizzare che si trattasse di armamenti tipici dell’organizzazione paramilitare, lanciati presumibilmente dall’area di Al Malkia con l’obiettivo di colpire postazioni israeliane. Conferme in tal senso sono giunte sia da UNIFIL, che ha puntato il dito contro “attori non statali“, sia dal governo italiano, che monitora con attenzione la situazione.
Escalation di tensione
L’attacco alla base italiana è solo uno dei gravi episodi che hanno segnato la giornata di ieri nel sud del Libano. A Ramia, un razzo ha ferito quattro militari ghanesi, mentre un’altra aggressione si è verificata nei pressi di Khirbat Silim, dove una pattuglia UNIFIL è stata presa di mira da un uomo armato. In questo caso, fortunatamente, non si sono registrate vittime. L’Argentina, forse spinta dagli ultimi sviluppi, ha deciso di ritirare i propri ufficiali dal Paese, aumentando la preoccupazione tra i contingenti di pace.
Prove di tregua
A Beirut intanto si continua a lavorare per una tregua. L’inviato speciale degli Stati Uniti per il Medio Oriente, Amos Hochstein, ha incontrato ieri i leader libanesi, tra cui il presidente del parlamento Nabih Berri e il premier Najib Miqati. Pur definendo “promettente” la proposta americana, restano ancora nodi da sciogliere. Israele, dal canto suo, non sembra intenzionato a cedere facilmente. Il premier Benjamin Netanyahu ha dichiarato alla Knesset che, anche in caso di cessate il fuoco, l’obiettivo primario resta la sicurezza del Paese, anche a costo di colpire nuovamente Hezbollah.