Il viceministro all’Economia, Maurizio Leo, ha dichiarato che non è possibile posticipare i termini per il concordato preventivo. Ha spiegato che è fondamentale approvare la legge di bilancio e raccogliere tutte le informazioni necessarie entro il 31 ottobre, il che rende impossibile una proroga. Leo ha precisato che la tempistica per la presentazione della legge al Consiglio dei Ministri e il suo successivo passaggio in Parlamento richiedono che quella data rimanga invariata.
Inoltre, ha messo in evidenza il lavoro della Agenzia delle Entrate e di Sogei, che il 14 ottobre forniranno ai contribuenti, tramite la loro cassetta fiscale, un riepilogo dei redditi e delle somme dovute.
Il viceministro ha affermato che nonostante la volontà di estendere i termini per il concordato, la situazione attuale non consente questa flessibilità, poiché ritardi potrebbero compromettere una fase delicata. Ha sottolineato l’importanza di dimostrare serietà di fronte all’Europa.
Infine, ha ribadito che il 14 ottobre ogni contribuente avrà accesso alla documentazione necessaria per il ravvedimento speciale, sottolineando la consapevolezza delle difficoltà vissute dai professionisti e la necessità di un supporto reciproco. Ogni cassetto fiscale conterrà una panoramica della situazione fiscale dal 2018 al 2022, utile per la proposta di adesione.
Dopo il nostro insediamento, avevamo di fronte 28 milioni di notifiche fiscali da inviare ai contribuenti. Ci siamo detti che non era sostenibile e abbiamo deciso di adottare una pausa. La riforma è quindi iniziata da questa tregua fiscale e sono ottimista che entro agosto riusciremo a portare a termine quanto necessario.
Ritengo sia possibile reintrodurre una detrazione del 50% per le ristrutturazioni della residenza principale, tenendo conto delle risorse disponibili, ma non intendo fare promesse concrete. Queste parole sono state la risposta a una domanda riguardante il futuro della detrazione che scade e potrebbe scendere al 36%.
Per quanto riguarda i sacrifici, Giorgetti ha affermato di aver affrontato una vasta controversia riguardo all’affermazione che anche i banchieri dovrebbero contribuire. Ha dichiarato che di fronte a finanzieri ribadirebbe la necessità di un impegno condiviso.
Il ministro dell’Economia ha raccontato della sua esperienza all’opposizione e ha sottolineato l’importanza per chi governa di agire. Ha ricordato il taglio del cuneo fiscale e ha affermato che il nostro obiettivo è renderlo permanente, dimostrando così di agire concretamente.
Il ministro ha illustrato che il 15 ottobre rappresenta la scadenza per inviare il Documento di programmazione economica alla Commissione europea, con il Consiglio dei ministri che darà il suo via libera. La presentazione della manovra avverrà il 20 ottobre e partirà dalla Camera. Ha precisato che ci saranno alcuni aggiustamenti alle entrate, riservati a chi effettivamente lo merita, e ha rassicurato tutti, affermando che né i cittadini né le aziende dovrebbero preoccuparsi.
All’arrivo al governo, ha notato, si è trovato di fronte a un paese ricco di potenzialità, ma reduce da momenti straordinari, come la pandemia e le sue conseguenze. Ha spiegato che le misure come il Superbonus e il Reddito di cittadinanza hanno incentivato consumi ed economia, ma hanno anche danneggiato le finanze pubbliche. Il deficit era all’8% nel 2022, ma è stato ridotto al 3,8%, avviando così un percorso verso una gestione finanziaria più sana.
Inoltre, ha osservato che anche lo spread, un indicatore della credibilità di un governo, ha subito un calo di 100 punti. Giorgetti ha infine evidenziato l’importanza di una manovra equilibrata, capace di mettere a riposo le polemiche esagerate che si sono susseguite recentemente e che, sebbene parte del dibattito politico, distolgono l’attenzione dai problemi reali. Ha ribadito che l’obiettivo principale rimane il mantenimento del taglio del cuneo fiscale e contributivo, promettendo la sua strutturalità, e ha ricordato che per i redditi fino a 35mila euro il risparmio medio mensile è stato di 100 euro, una realtà frutto di misure che mancavano da tempo.
Proseguiremo con una politica rivolta alla famiglia e ai bambini, poiché la questione della denatalità e del calo demografico rappresenta una sfida cruciale per il nostro paese, specialmente dal punto di vista economico e della stabilità del sistema. Prevediamo di attuare significativi tagli, il che comporterà sacrifici – e spero non da prendere male – per ministeri e enti pubblici”, ha dichiarato. “Nel nostro piano abbiamo indicato che procederemo ad un allineamento delle accise; questa è una necessità per rispettare i nostri impegni europei riguardo al gasolio, considerato un aiuto che danneggia l’ambiente. Non abbiamo parlato di ‘aumento’, bensì di ‘allineamento’, in quanto ridurremo le accise sulla benzina e aumenteremo quelle sul gasolio, ma in modo graduale, con un effetto che sarà praticamente impercettibile”. “In tutta onestà – penso che certi termini siano ormai obsoleti – ‘allineare’ non equivale affatto a ‘aumentare’. Inoltre, gli autotrasportatori non sono affatto coinvolti, poiché hanno un aiuto specifico che non subisce variazioni legate a questo allineamento”, ha concluso.