Maria Rosaria Boccia si è lamentata su Instagram riguardo le analogie create dalla stampa italiana tra lei e Anna Delvey, l’imbrogliatrice russa che ha simulato per molto tempo di essere una ricca ereditiera.
“Giornali e tv mi hanno descritta in tanti modi: influencer, dama di compagnia, sarta, pretendente, esageratrice, l’Anna Delvey della politica italiana, aspirante assistente, confortatrice, infermiera e una figura di rilievo culturale. Ma chi ha effettivamente creato scandali: io, lui, o un’altra persona, sfruttando un momento critico per la nazione?” ha postato. Tuttavia, come ha evidenziato Selvaggia Lucarelli su Twitter, è possibile che anche Maria Rosaria Boccia abbia simulato la sua partecipazione a un evento, proprio come Anna Delvey.
Un vero enigma che continua.
Esplorando i post in primo piano di Boccia su Instagram, Lucarelli ha notato che sembra che Boccia abbia preso parte a un evento di Dior in passato. Le immagini caricate però, dalla ex di Sangiuliano, non sembrano originali, ma sembrano prese da Pinterest e Instagram. “Nelle sue storie, Boccia ha anche condiviso viaggi in cui dice di essere stata invitata a eventi di marchi di lusso, ma le immagini sembrano provenire da diversi social network, da Pinterest a Instagram.
Come l’evento Dior di cui ha parlato”.
Qui di seguito è possibile vedere il video delle sue storie in evidenza.
Maria Rosaria Boccia ha davvero partecipato all’evento Dior o no? E perché le sue foto si possono trovare anche su Pinterest? Questo, sì, è un vero mistero.
Il suo sfogo su Instagram è riportato qui in pieno.
All’inizio di questo episodio, ho deciso di rimanere in silenzio per onorare le istituzioni.
Ma ho sentito il bisogno di rompere il silenzio quando le bugie hanno continuato ad accumularsi, allo scopo di smentire le informazioni errate e difendere la verità. Adesso, mi ritrovo ad essere etichettata come una manipolatrice, ma io non sono la mente dietro tali manipolazioni. Quelli che detengono le leve del potere sono i responsabili. In questa situazione, il potere in questione ha spinto il Ministro a presentare le dimissioni, per poi rifiutarle, facendo parte di un cinico piano volto a sequestrare la cultura italiana in un momento di spotlights internazionali.
Non ho mai esercitato manipolazioni o pressioni, invece, altri hanno privatizzato una questione personale di grande dolore per me. Sto combattendo per la mia dignità e per il mio ruolo come donna. Sono stata tradita, ma non consentirò che la mia esperienza venga utilizzata per gli sporchi scopi di un potere dispotico. I media mi hanno appellato in vari modi: influencer, compagna, sarta, falsaria, l’Anna Delvey della politica italiana, potenziale collaboratrice, consolatrice, assistente, e “un’affezione culturale”.
Ma chi ha davvero creato il mormorio: io, lui, o “la terza persona”, approfittando di un istante decisivo per la nazione?