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Non si finirà mai di discutere sulla legittima difesa.
L’ultimo caso scoppiato nella zona di Padova sta già facendo infiammare, un’altra volta ancora, il dibattito. Walter Onichini, macellaio di Legnaro, è stato condannato a 4 anni e 11 mesi, all’interdizione temporanea dai pubblici uffici e al pagamento di un risarcimento di 24.500 euro. Nel 2013 il commerciante aveva sparato ad un ladro che si era presentato a casa sua. In seguito, lo aveva trasportato in auto lontano dalla sua abitazione, e lì l’aveva abbandonato.
Legittima difesa non riconosciuta
Per i giudici non è stata legittima difesa. O comunque, Walter Onichini ha oltrepassato troppo il limite. Il macellaio di Legnaro, nella zona di Padova, è stato condannato a 4 anni e 11 mesi. La pm Emma Ferraro aveva chiesto per lui 5 anni e due mesi di prigione, dal momento che, secondo l’accusa, l’uomo aveva utilizzato l’arma da fuoco con l’intenzione di uccidere.
La decisione però ha riscontrato il malcontento generale. Infatti, ci sono state proteste da parte della folla presente in tribunale al momento del verdetto. C’è stato anche chi ha urlato “Vergogna” ai giudici. Fin da subito, attorno a Walter Onichini è c’è stata una certa solidarietà da parte di più persone, in nome della legittima difesa. La madre del macellaio ha commentato che in questo modo vengono meno i diritti dei cittadini.
Il fatto
I fatti risalgono al luglio di quattro anni fa, quando il macellaio sparò e ferì alcuni malviventi che stavano cerando di rubargli l’auto sotto casa. Questi, erano entrati nella sua villetta. Elson Ndrecam, 25 anni, rimase ferito e venne caricato in macchina da Walter Onichini. Il macellaio mise in moto, e si allontanò dalla sua abitazione. Giunto nei pressi di un campo, qui vi abbandonò il ladro albanese.
Alcune ore dopo, un passante trovò Elson Ndrecam e chiamò i soccorsi. Walter Onichini si era così giustificato: “Pensavo che i ladri avessero rapito mio figlio di 20 mesi”. Elson Ndrecam, ora diventata vittima, si costituì in seguito come parte civile nel processo.
Reazione Calderoli
Roberto Calderoli (Lega) ha così commentato: ”Io tra Abele e Caino sono sempre dalla parte del primo e mai del secondo, io tra chi difende la propria casa e la propria famiglia e chi invece la aggredisce sto sempre dalla parte del primo mai del secondo”.
Eccesso di legittima difesa
Senza dubbio la reazione è paradossale. In partenza, il colpevole è senza dubbio il ladro albanese. Ma la reazione del macellaio è stata oltre ogni limite di civiltà, nonostante tutte le attenuanti del caso.
Superato un certo limite, non è stata più legittima difesa, ma violenza inutile. Oltre un certo confine è solo odio. Forse si può anche sorvolare sul fatto che abbia sparato al ladro, ma abbandonarlo in un posto fuori casa è stato disumano, peggio di un furto. Avrebbe dovuto, una volta reso inoffensivo il ladro albanese, chiamare la polizia. Allora sì, avrebbe agito davvero da persona matura e responsabile.