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Legge quadro italiana sullo spazio: un passo verso la Space Economy

Immagine che rappresenta la legge sullo spazio in Italia

La Camera dei deputati approva una legge per incentivare investimenti e sicurezza nel settore spaziale.

Un nuovo inizio per la Space Economy italiana

La recente approvazione della legge quadro italiana sullo spazio rappresenta un momento cruciale per il settore della Space Economy nel nostro paese. Con un fondo di 35 milioni di euro destinato al 2025, il governo italiano mira a promuovere investimenti significativi e a colmare un vuoto normativo che ha ostacolato lo sviluppo di questo settore strategico. La legge, proposta dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha ricevuto il sostegno della Camera dei deputati con 133 voti favorevoli, segnando un passo importante verso la competitività nazionale.

Autorizzazioni e responsabilità nel settore spaziale

Uno degli aspetti più rilevanti della nuova normativa è l’introduzione dell’obbligo di autorizzazione per le attività spaziali svolte sul territorio italiano. Questo provvedimento è fondamentale per garantire la sicurezza e la sostenibilità delle operazioni, sia per gli operatori nazionali che per quelli attivi all’estero. L’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) avrà il compito di vigilare sugli operatori e potrà revocare le autorizzazioni in caso di violazioni. Inoltre, la legge stabilisce la responsabilità degli operatori in caso di danni derivanti da attività spaziale, imponendo un’assicurazione con massimale di 100 milioni di euro per episodio, un passo necessario per tutelare gli interessi di tutti gli attori coinvolti.

Investimenti e sviluppo delle competenze

Il Piano Nazionale per l’Economia dello Spazio, che sarà elaborato dal Comitato interministeriale per le politiche relative allo spazio e all’aerospazio, avrà un ruolo cruciale nell’analizzare i fabbisogni del settore e nel favorire sinergie tra strumenti di finanziamento. La legge prevede anche misure specifiche per supportare le piccole e medie imprese (PMI) e le start-up, riservando loro una quota di almeno il 10% del valore dei contratti pubblici nel settore spaziale. Questo approccio mira a stimolare l’innovazione e a creare un ecosistema favorevole per le nuove iniziative imprenditoriali, incoraggiando i giovani a intraprendere carriere nel campo delle STEM.

Prospettive future e collaborazioni internazionali

La creazione di una “riserva di capacità trasmissiva nazionale” e la promozione di una costellazione satellitare nazionale in orbita bassa sono tra gli obiettivi ambiziosi della nuova legge. Queste iniziative non solo miglioreranno la capacità di comunicazione del paese, ma favoriranno anche la cooperazione con partner internazionali. La definizione di requisiti tecnici per gli “spazioporti” rappresenta un ulteriore passo verso la modernizzazione delle infrastrutture spaziali italiane, rendendo il paese un attore chiave nel panorama globale della Space Economy.