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Legge di bilancio 2023: audizioni e sfide politiche in arrivo

Immagine che rappresenta la legge di bilancio 2023 e le sue sfide

Inizia il ciclo di audizioni per la legge di bilancio, con partiti e sindacati pronti a battagliare.

Inizio delle audizioni sulla legge di bilancio

Domani, 4 novembre, si darà il via al primo ciak sulla legge di bilancio 2023. Nella sala del Mappamondo della Camera, Legambiente e WWF apriranno un ciclo di audizioni che coinvolgerà numerose associazioni e enti. La maratona di audizioni si protrarrà per tre giorni, coinvolgendo una vasta gamma di attori, dai medici agli industriali, dai sindacati ai docenti, fino alle associazioni dei consumatori. Questo evento rappresenta un momento cruciale per discutere le priorità economiche e sociali del paese.

Le sfide politiche e gli emendamenti

La vera sfida si giocherà sugli emendamenti, con partiti, sindacati e industriali già pronti a cercare di ottenere modifiche significative a una manovra che, anche quest’anno, presenta margini molto ristretti. Le ipotesi circolate parlano di un numero limitato di emendamenti ammessi, con un massimo di uno o due per deputato. La scadenza ufficiale per la presentazione degli emendamenti è fissata per l’11 novembre, seguita da una settimana di scrematura delle proposte più rilevanti.

Le richieste dei partiti

Forza Italia, ad esempio, punta a un abbassamento del secondo scaglione dell’Irpef dal 35% al 33%, estendendo la platea ai redditi fino a 60.000 euro. La Lega, dal canto suo, continua a insistere sulla flat tax, proponendo di estenderla agli autonomi con redditi fino a 100.000 euro. Fratelli d’Italia non è da meno, con l’obiettivo di ridurre l’aliquota dell’Irpef e facilitare gli investimenti nella previdenza complementare. Anche il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle si uniscono su temi cruciali come i tagli alla sanità e il fondo per l’automotive.

Le richieste di Confindustria e dei sindacati

Confindustria ha presentato le sue priorità, tra cui l’Ires premiale per le imprese che reinvestono gli utili e incentivi per la transizione tecnologica. D’altra parte, i sindacati come CGIL e UIL si oppongono al concordato fiscale e chiedono maggiori fondi per sanità e istruzione, proponendo di ridurre la spesa per armamenti. La CISL, infine, chiede un confronto sulla riforma delle pensioni e un aumento delle risorse per le pensioni minime.