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Hanno preso avvio le audizioni sul Piano di bilancio strutturale dinanzi alle Commissioni unite. Il programma inizia alle 14:30 con le rappresentanze di Anci, Upi e la Conferenza delle regioni e province autonome; seguiranno alle 15:30 il Cnel, alle 16:00 la Banca d’Italia, alle 16:45 la Corte dei conti, alle 17:30 l’Istat, e infine alle 18:15 l’Ufficio parlamentare di bilancio.
Regioni e aliquote Irpef
Per quanto riguarda le Regioni, si segnala: ‘La transizione da 4 a 3 aliquote Irpef comporta una perdita di 1,4 miliardi’. “Il passaggio da quattro a tre aliquote Irpef, insieme alle implicazioni per l’addizionale Irpef, avrebbe un effetto di circa un miliardo sulle Regioni a statuto ordinario e intorno ai 400 milioni su quelle a statuto speciale. Questo argomento è attualmente in sospeso, ma dovremmo affrontarlo in relazione alla tassazione sui cittadini. La diminuzione delle aliquote da quattro a tre influenzerà pesantemente gli enti locali e le Regioni”. Così ha dichiarato Marco Alparone, coordinatore della Commissione Affari finanziari nella Conferenza delle Regioni e Province autonome durante l’audizione sul Piano di bilancio strutturale.
Spesa sanitaria nelle Regioni
La spesa per il settore sanitario nelle Regioni riveste un’importanza cruciale. È chiaro che il rapporto tra spesa e Prodotto Interno Lordo (Pil) deve rimanere elevato, per cui riteniamo fondamentale il 6,4% previsto per il 2024 come punto di partenza. La nostra aspirazione è che tale percentuale aumenti. Crediamo che destinare ulteriori fondi al sistema sanitario nazionale, aumentando la flessibilità nell’impiego a seconda delle necessità delle diverse Regioni, possa migliorare l’assistenza ai cittadini. Abbiamo consapevolezza della volontà di incrementare le risorse destinate alla sanità. Queste le parole di Marco Alparone, coordinatore della Commissione Affari finanziari della Conferenza delle Regioni e Province autonome, in audizione sul Piano di bilancio strutturale.
Tagli ai Comuni
Anci avverte: nuovi tagli ai Comuni sarebbero insostenibili. “Eventuali ulteriori riduzioni nel settore comunale, o richieste di contributi per il risanamento delle finanze pubbliche, si tradurrebbero in oneri eccessivi, soprattutto per quegli enti che già affrontano gravi difficoltà”: così ha dichiarato Alessandro Canelli, sindaco di Novara e delegato Anci per la finanza locale, durante le audizioni delle commissioni Bilancio di Camera e Senato.
Sfide finanziarie dei Comuni
Negli anni scorsi, i Comuni hanno affrontato le sfide finanziarie in autonomia. Solo negli ultimi tre anni, come ha specificato Canelli, abbiamo ricevuto un sostegno più consistente su tre aspetti chiave: servizi sociali, trasporti per le persone con disabilità e asili nido. Tuttavia, si tratta di fondi vincolati. Questa premessa serve a chiarire lo stato della finanza pubblica a livello comunale e a sottolineare che ulteriori riduzioni di budget o richieste di contributo per risanamenti finanziari potrebbero risultare estremamente onerose.
Contributo dei Comuni alla spesa pubblica
Negli ultimi dieci anni, abbiamo contribuito al contenimento della spesa pubblica con circa 14 miliardi di euro, compresi 6 miliardi per il Fondo crediti di dubbia esigibilità. Ci riteniamo di aver fatto la nostra parte. Stiamo anche lavorando per attuare il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, affrontando le varie difficoltà tipiche di un progetto straordinario come questo, ha aggiunto Canelli.
Previsioni economiche
In merito alle previsioni economiche, Bankitalia ha dichiarato che, secondo la revisione dei dati economici dell’Istat, si prevede un aumento del PIL dell’0,8% per il 2024. Nel contesto attuale, nel Psb si prevede una crescita del PIL dell’1,0% quest’anno, dello 0,9% l’anno prossimo e dell’1,1% nel 2026. Tuttavia, la recente revisione dei dati trimestrali da parte dell’Istat comporta una correzione al ribasso di due decimi di punto percentuale per l’anno in corso, come ha confermato Sergio Nicoletti Altimari, responsabile del dipartimento economia e statistica della Banca d’Italia.