Cinquant’anni fa, il 28 maggio 1974, una bomba nascosta in un cestino esplodeva in Piazza della Loggia a Brescia durante una manifestazione sindacale, provocando otto morti e 102 feriti.
Le parole di Mattarella: 50 anni dopo la strage di piazza della Loggia
L’attentato, un “barbaro atto di terrorismo”, mirava a cancellare le conquiste politiche e sociali di una Repubblica italiana ancora giovane, come ha ricordato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante la commemorazione al Teatro Grande di Brescia.
Mattarella ha sottolineato l’intento del neofascismo di destabilizzare le istituzioni democratiche. “Noi respingiamo oggi, come allora, qualsiasi tentativo di minare i valori di libertà e democrazia,” ha affermato, riferendosi anche all’attuale scenario internazionale segnato da guerre e violenze. Prima del discorso, il Presidente ha deposto una corona di fiori davanti alla stele che ricorda le vittime e ha incontrato privatamente i familiari delle persone uccise.
Le parole di Mattarella sulla strage di piazza della Loggia
Alla commemorazione ha partecipato anche Franco Castrezzati, il sindacalista che parlava dal palco quando esplose la bomba. Mattarella ha assistito alla proiezione del docufilm “10′ e 12””, che ripercorre la strage con immagini e fotografie ricolorate a mano.
Il Presidente ha rievocato quei momenti tragici, sottolineando come l’attentato facesse parte di una serie di atti violenti e destabilizzanti. “Segnali cupi e minacciosi si addensavano sulla nostra giovane Repubblica,” ha ricordato, evidenziando le “spinte eversive, tensioni violente e strategie destabilizzanti” che miravano a instaurare un nuovo regime autoritario in Italia.
Nella settimana del 50º anniversario, la Strage di Piazza della Loggia torna davanti alla giustizia, il 30 maggio inizierà al Tribunale dei Minori il processo a Marco Toffaloni, ritenuto uno degli esecutori materiali della strage, insieme a Roberto Zorzi.