Le forze di Israele hanno fatto ingresso in Libano, lanciando 'offensive mirate e ristrette'

La residenza del capo delle Brigate al-Aqsa, Mounir Maqdah, è stata colpita da droni israeliani in Libano. Un attacco ha inoltre colpito un campo di rifugiati palestinesi a Nuseirat, in Gaza, causando 13 vittime. Gli Stati Uniti sostengono il diritto di Israele alla difesa contro possibili minacce di Hezbollah. Il capo del Pentagono, Lloyd Austin, ha discusso con il ministro israeliano della Difesa, Yoav Gallant, sulla necessità di smantellare le infrastrutture d'attacco di Hezbollah. Anche Antony Blinken, segretario di stato americano, ha sottolineato l'importanza della de-escalation e le iniziative diplomatiche nel contesto medio-orientale. Un altro campo di rifugiati palestinesi in Libano è stato attaccato da Israele. Nel frattempo a Damasco, capitale siriana, si sono verificate esplosioni. Infine, l'IDF, le forze israeliane, hanno avviato una campagna sulla terra riferendosi all'operazione nel sud del Libano, coordinandosi con l'artiglieria e l'aeronautica militare per colpire obiettivi militari.

La residenza del capo delle Brigate al-Aqsa, Mounir Maqdah, è stata presa di mira da un’offensiva aerea di droni israeliani nel sud del Libano.

Nel frattempo, un attacco israeliano si è abbattuto sul campo di rifugiati palestinesi di Nuseirat, situato al centro della Striscia di Gaza, causando almeno 13 vittime. Secondo gli Stati Uniti, le azioni di Israele sono compatibili con il suo diritto alla difesa, con l’obiettivo di annientare le infrastrutture di Hezbollah che potrebbero mettere a rischio i suoi cittadini. Nel corso di una telefonata con il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, Lloyd Austin, a capo del Pentagono, ha discusso sulle operazioni israeliane e sulla necessità di smantellare l’infrastruttura d’attacco in modo da prevenire attacchi da parte di Hezbollah nelle regioni settentrionali di Israele, simili a quelli del 7 ottobre.

Antony Blinken, segretario di Stato americano, ha parlato con il ministro degli Esteri britannico David Lammy, sottolineando la necessità di una de-escalation nel Medio Oriente e l’importanza delle iniziative diplomatiche. Israele ha également attaccato un campo di rifugiati palestinesi in Libano.

Un edificio situato nel campo di rifugiati palestinesi di Ain El-Hilweh, vicino a Sidone nel Libano meridionale, è stato preso di mira da Israele. In merito a questa operazione, i media israeliani hanno precisato che non c’è intenzione di occupare la parte sud del Libano.

Mentre il governo israeliano autorizzava l’incursione a terra in Libano, ha sottolineato che l’iniziativa è circoscritta, sia dal punto di vista temporale che geografico, e non aspira a prendere controllo della regione meridionale del Libano.

Nel frattempo, nella capitale della Siria, Damasco, sono state registrate delle esplosioni. I media statali siriani riportano che, dopo un primo scoppio, è stato attivato il sistema di difesa aerea e sono stati presi di mira degli “obiettivi ostili”.

Daniel Hagari, portavoce dell’IDF, ha annunciato che le forze israeliane hanno iniziato una campagna terrestre nelle ultime ore. “Le nostre truppe si sono allenate e preparate per questa operazione nei mesi passati”, ha detto riferendosi all’azione iniziata nel sud del Libano. Ha aggiunto che le unità terrestri sono coadiuvate dall’artiglieria e dall’aeronautica militare israeliane, che agiscono in maniera coordinata con i soldati a terra per colpire obiettivi militari nell’area.

“L’Operazione Northern Arrows continua a seconda delle valutazioni del contesto odierno, parimenti alle schermaglie a Gaza e in altre zone”, ha dichiarato.