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Tajani davanti alle commissioni congiunte al Senato: "Dal 7 ottobre non abbiamo più inviato armi a Israele"

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Il vicepremier, Antonio Tajani, commenta l'incontro a Bruxelles: discussione anche sull'invio di armi ad Israele

Questa mattina il vicepremier, Antonio Tajani, ha commentato a Palazzo Madama l’incontro che si è tenuto ieri, lunedì 17 giugno, a Bruxelles, tra i 27 capi di stato Europei: tra le tematiche affrontante anche la questione relativa all’invio di armi ad Israele.

L’invio di armi dall’Italia a Israele

Il vicepremier rispondendo alle domande dei cronisti, dopo l’audizione presso la commissione Esteri congiunta Camera e Senato a Palazzo Madama, ha ribadito che, dallo scoppio del conflitto tra Israele e Hamas, l’Italia ha sospeso la vendita di armi al Governo di Tel Aviv:

“Israele? Dal 7 ottobre sono state bloccate tutte le vendite di armi. Sono state inviate dopo accurato controllo, parti di radio che erano state autorizzate prima, nessuno strumento bellico. Dopo appurati controlli sono state inviate soprattutto parti di radio. Bisogna distinguere cose militari e armi”.

Italia e Israele sono partner nel commercio di armamenti, ma dall’attacco di Hamas del 7 ottobre l’Italia ha interrotto qualsiasi fornitura. Il motivo è stabilito dalla legge 9 luglio 1990, n. 185, che definisce le norme su “sul controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento”: la legge italiana non prevede la possibilità di vendere a un Paese che è in guerra materiale bellico.

Viene ribadito dal Ministro, invece, che le licenze autorizzate prima del 7 ottobre sono state analizzate tutte, confermando che le armi inviate non potevano essere utilizzate contro la popolazione:

“In base alle caratteristiche dei materiali, sono stati inviati in Israele solo quelli che non possono essere utilizzati contro la popolazione civile, come pezzi di ricambio radio, perché formalmente sono ausili militari, ma non sono bombe antiuomo”.

L’incontro di ieri a Bruxelles

I 27 leader di Stato e di governo dell’Unione Europea hanno deciso di rinviare alla settimana prossima, il 27 e 28 giugno, la nomina dei principali dirigenti dell’Unione europea per il prossimo quinquennio.

Sulla questione, Antonio Tajani, leader di Forza Italia ha dichiarato che ciò che conta è avere un vicepresidente e un commissario di Serie A.