Il capo dei servizi d’intelligence russi per l’estero, Serghei Naryshkin, ha detto di non aspettarsi che Pavel Durov accetterà di fornire informazioni sensibili per Mosca ai Paesi occidentali dopo il suo arresto a Parigi. A rivelarlo è stato lui stesso all’agenzia Tass.
Il Cremlino parla di caso politico
Il caso del fondatore di Telegram Pavel Durov, potrebbe essere considerato politico se le autorità francesi non dovessero fornire prove a sostegno delle accuse contro di lui.
A tal proposito, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, come riporta l’agenzia Tass, dichiara:
“Le accuse sono davvero molto gravi e richiedono una base di prove”.
Nel frattempo, il ministero degli Esteri degli Emirati Arabi Uniti, poiché Durov è cittadino degli Emirati Arabi Uniti, ha dichiarato di “seguire da vicino il caso” e di aver chiesto alla Francia di fornire al fondatore di Telegram “tutti i servizi consolari necessari in modo urgente”.
L’accusa nei confronti degli Usa dopo l’arresto di Pavel Durov
Il caso ha sollevato molte discussioni. Il presidente della Duma, Viaceslav Volodin, ha accusato gli Usa di essere dietro l’arresto del Pavel Durov. Lo riporta l’agenzia Interfax:
“In effetti, dietro l’arresto di Durov c’è Washington. Alla vigilia delle elezioni presidenziali americane, è importante per Biden prendere il controllo di Telegram“, avrebbe dichiarato il presidente.