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Il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, ha definito infondate le voci secondo cui Pechino stia cercando di forzare Mosca a raggiungere un accordo di pace con Kiev attraverso ostacoli nei pagamenti. In un’intervista all’agenzia di stampa Rbc, riportata dalla Tass, Lavrov ha respinto l’idea che le difficoltà nei pagamenti tra Russia e Cina possano derivare da tali presunti piani.
Pechino, accordo di pace tra Mosca e Kiev? Lavrov smentisce tutto
Riguardo ad alcune difficoltà nei pagamenti tra Mosca e Kiev, è girata voce di un possibile ruolo da parte della Cina per spingere a un accordo di pace la Russia con l’Ucraina. “Assolutamente no,” ha dichiarato tuttavia Lavrov, sottolineando che tali affermazioni provengono da chi desidera che la Russia accetti la “formula di Zelensky”, definita dallo stesso ministro come simile a un ultimatum e non meritevole di considerazione seria.
L’ascesa di Lavrov
Sergey Lavrov è un politico noto principalmente per il suo ruolo di Ministro degli Esteri della Russia. Nato il 21 marzo 1950 a Mosca, Lavrov ha una lunga carriera diplomatica e politica. In passato studiò presso l’Istituto di Affari Esteri di Mosca (MGIMO), uno dei più prestigiosi istituti di studi internazionali in Russia. Iniziò la sua carriera diplomatica nel 1972 rivestendo vari ruoli all’interno del Ministero degli Esteri sovietico e, successivamente, russo. Fu inoltre rappresentante permanente della Russia presso le Nazioni Unite dal 1994 al 2004.
Lo stile e l’influenza
Lavrov è noto per la sua eloquenza e capacità di argomentare le posizioni della Russia sul palcoscenico internazionale. Ha avuto un’influenza significativa nel plasmare la politica estera russa e nel rappresentare il paese nelle relazioni internazionali. Lavrov è inoltre descritto come un diplomatico astuto e pragmatico, con una forte preparazione e una vasta esperienza nelle questioni internazionali. La sua carriera e le sue dichiarazioni continuano a essere al centro dell’attenzione globale, riflettendo il ruolo della Russia nelle dinamiche geopolitiche contemporanee, in primis, la guerra con l’Ucraina iniziata proprio da Mosca e, purtroppo, ancora in prosieguo.