Roma, 28 feb. (Adnkronos) – Mentre Giuseppe Conte parla al Senato di salario minimo, il Pd con una conferenza stampa alla Camera torna a sollecitare governo e maggioranza sulla sicurezza sul lavoro. Dice la capogruppo a Montecitorio, Chiara Braga: "Siamo di fronte a uno stillicidio continuo. Noi all'indomani tragedia di Firenze avevamo chiesto che la ministra Calderone venisse in Parlamento, sono passate due settimane e non abbiamo avuto nessuna risposta. E abbiamo detto, a partire dalla segretaria Schlein, che come Pd siamo pronti a lavorare con il governo e la maggioranza sulla sicurezza sul lavoro, ma anche qui non abbiamo avuto nessuna risposta nè da Meloni nè dalla maggioranza".
Il Pd chiede quindi che si apra un "confronto vero" e su un provvedimento organico. Il fatto che le ultime misure sul lavoro siano state "infilate" dal governo nel decreto Pnrr, "l'ennesimo provvedimento omnibus sul quale è mancato un confronto preventivo in Parlamento e anche con le parti sociali -sottolinea Braga- è già un messaggio politico molto chiaro da parte del governo: un tema come la sicurezza sul lavoro non ha la dignità di un disegno di legge dedicato".
Incalza Arturo Scotto, capogruppo in commissione Lavoro: "L'esordio del governo Meloni è stato il decreto Rave, una grande emergenza nazionale…. Dopo 5 morti a Firenze e le altre a cui assistiamo ogni giorno, questa sì un'emergenza nazionale, il governo si presenta con un testo striminzito all'interno di un decreto omnibus, dopo una consultazione lampo con i sindacati. Basta arroganza: aprite subito un canale con i sindacati e spacchettate questo testo dal decreto omnibus perchè le misure che sono dentro sono profondamente parziali e in alcuni casi sbagliate. Chiediamo un percorso lineare".
Prosegue Scotto: "Noi siamo pronti a discutere, a votare proppste che vanno in direzione di migliorare e non ci facciamo imbrogliare dal gioco delle tre carte: chiediamo un percorso lineare su cui si possa realizzare una collaborazione con sindacati, parti sociali e opposizioni". Maria Cecilia Guerra, responsabile Lavoro Pd, rilancia le proposte dem in materia: "C'è una grande lontananza tra le nostre proposte e le risposte del governo, che spesso vanno in direzione opposta e sono peggiorative. Dopo Firenze si è chiesto che ci sia la parità normativa ed economica dei lavoratori che lavorano in appalti e subappalti e poi la patente a punti, abbiamo detto che eravamo disponibili a lavorarci insieme". Proposte su cui dal governo non sono arrivate risposte adeguate: "Siamo insoddisfatti, sono misure fatte di corsa su un tema su cui tutti a parole vogliono essere più incisivi".
I dem chiedono inoltre alla maggioranza di ritirare quella che viene definita come "l'ennesimo provvedimento bandiera che non produce alcun effetto" e di "aprire un confronto vero su un tema prioritario come la sicurezza sul lavoro". Il provvedimento in questione prevede di inserire la sicurezza sul lavoro nelle linee guida riguardanti l'educazione civica nella scuole.
"Nessuno è contrario che vengano svolte nelle scuole attività di sensibilizzazione ma questa misura – osserva Irene Manzi, responsabile Scuola Pd- ci sembra l'ennesimo modo di rassicurare di fronte a gravi fatti di cronaca, come la tragedia a Firenze, per cercare di dire all'opinione pubblica che qualcosa si sta facendo ma non è quello che serve". Aggiunge Chiara Gribaudo: "Tutto serviva tranne certe misure spot, noi abbiamo bisogni di risposte oggi sui cantieri. Noi stiamo concludendo l'inchiesta sui fatti gravissimi di Brandizzo che richiamano a tante responsabilità. Non basta assumere qualche ispettore in più, servono anche medici del lavoro e molte figure che oggi invece non sono contemplate".