La risposta alla domanda “perché i minori lavorano?” non è semplice né immediata: infatti le cause sono molteplici.
E’ importante dire che il lavoro minorile non è prerogativa solo dei Paesi che, con eccesso di semplificazione, possiamo definire poveri: anche nei Paesi più ricchi il fenomeno è presente, ovviamente le cause dipenderanno da fattori diversi, perché diverso è il contesto. In tutto il mondo 250 milioni di bambini al di sotto dei 14 anni sono costretti a lavorare; fra questi, secondo l’Organizzazione Internazionale del Lavoro, sono 120 milioni i bambini tra i 5 e i 14 anni che lavorano a tempo pieno, cioè circa il 50%.
Molti vengono usati da imprenditori senza scrupoli per produrre articoli che noi stessi usiamo per il tempo libero e lo sport: scarpe, palloni, abbigliamento con famosi marchi sportivi, che in nome della globalizzazione sono prodotti dove il lavoro costa poco o pochissimo e non ci sono diritti civili e sociali da rispettare. Fra questi, 171 milioni svolgono un lavoro pericoloso, e 8 milioni sono vittime delle peggiori forme di sfruttamento (lavoro forzato, ossia una forma di schiavitù, prostituzione, produzione di materiale pornografico, per non parlare poi dell’arruolamento nei conflitti armati).