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Lavoro: Meloni, 'sale occupazione giovanile, ma non cullarsi su allori'

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Roma, 22 ott. (Adnkronos) - Sul fronte dell’occupazione giovanile "i dati ci restituiscono oggi un quadro più positivo del passato: crescono i contratti stabili, diminuisce il precariato e il tasso di disoccupazione giovanile è sceso al 18,3%, il più basso di sempre. ...

Roma, 22 ott. (Adnkronos) – Sul fronte dell’occupazione giovanile "i dati ci restituiscono oggi un quadro più positivo del passato: crescono i contratti stabili, diminuisce il precariato e il tasso di disoccupazione giovanile è sceso al 18,3%, il più basso di sempre. Questo però non vuol dire che possiamo cullarci sugli allori; significa invece che la strada individuata è giusta e che dobbiamo lavorare con ancor più determinazione per dare alle giovani generazioni maggiori opportunità e strumenti per competere ad armi pari con i loro coetanei, europei e non". Lo dice la premier Giorgia Meloni in un passaggio del videomessaggio per la 3° edizione del Festival delle Regioni e delle Province Autonome, in corso a Bari.

"Sono d’accordo con il presidente Fedriga quando dice che è essenziale investire nel capitale umano, perché è il sapere a fare la differenza in questo tempo e lo sarà sempre di più, se guardiamo soprattutto alle materie STEM e alle discipline tecnico-scientifiche. Purtroppo, gli indicatori descrivono qui un costante disallineamento tra la domanda e l’offerta e le imprese sono in difficoltà a trovare profili professionali con preparazione nelle discipline alla base della doppia transizione, ambientale e digitale".

"Noi vogliamo invertire questa tendenza – rimarca la presidente del Consiglio -, e stiamo compiendo i primi passi in questa direzione. Abbiamo attivato il Liceo del Made in Italy, approvato la riforma della formazione tecnico-professionale e previsto incentivi importanti ai ricercatori per rimanere in Italia e attrarne di nuovi dall’estero. Perché ogni euro investito in ricerca e formazione è un euro investito in ricchezza e PIL. Ma, dico di più, è un investimento anche in coesione territoriale. Perché, se noi offriamo ad un ragazzo opportunità e strumenti lì dove è nato e cresciuto – e questo vale particolarmente per le regioni del Sud -, quel ragazzo non sarà costretto ad andare altrove e potrà mettere a disposizione del suo territorio il proprio contributo, la propria voglia di fare, il proprio entusiasmo. È un investimento per tutti, di cui spesso non siamo stati perfettamente consapevoli".