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Lavoro: Gori, 'una volta svalutavamo la lira, oggi svalutiamo il lavoro'

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Roma, 27 mar. (Adnkronos) - "In Italia si difendono anche settori produttivi obiettivamente obsoleti. E per difenderli cosa si fa? Si comprimono tutti i costi e in particolare il costo del lavoro. Ciò che in precedenza avevamo fatto per rimanere competitivi, ovvero svalutare ripetutament...

Roma, 27 mar. (Adnkronos) – "In Italia si difendono anche settori produttivi obiettivamente obsoleti. E per difenderli cosa si fa? Si comprimono tutti i costi e in particolare il costo del lavoro. Ciò che in precedenza avevamo fatto per rimanere competitivi, ovvero svalutare ripetutamente la lira, da quel giorno lo abbiamo fatto svalutando il lavoro". Lo dice Giorgio Gori, eurodeputato Pd, ad HuffPost a proposito degli ultimi dati che vedono i salari italiani come i più bassi del G20. Di fronte alla competizione della globalizzazione, argomenta, "anziché reagire puntando su quella che i tecnici chiamano la 'via alta della competizione', cioè competere sul valore aggiunto, sull'innovazione" si è preferito "difendersi".

Per Gori in questo quadro il salario minimo è utile: "Sono assolutamente favorevole, ma dico anche che il salario minimo è il minimo a cui dobbiamo puntare. Dobbiamo fare molto di più. In Italia sono depressi tutti i salari, anche quelli medio-alti. Quindi chi ha a cuore la condizione dei lavoratori, oggi non può che darsi come principale obiettivo quello di riaccendere la capacità competitiva del nostro paese, quindi lavorare su tutte le condizioni che possono contribuire a quel risultato".

Quanto al ruolo del sindacato e a Maurizio Landini secondo la colpa dei salari bassi è anche di leggi 'balorde', osserva: Landini "pensa al Jobs Act, mentre dovrebbe a mio parere riferirsi a leggi precedenti, come il pacchetto Treu del 1997, che con l'obiettivo di ridurre la disoccupazione – che allora viaggiava sul 12 per cento – introdusse una grande flessibilità nel nostro mercato del lavoro". Per recuperare il 'gap' salariale con gli altri Paesi, per Gori servono imprese più tecnologiche, un paese più efficiente, uno Stato che paga bene, contrattazione decentrata, i lavoratori che siedono nei Cda. E su questo ultimo punto ossreva: "Credo sia importante anche la democrazia del lavoro, ovvero la partecipazione attiva dei lavoratori alla vita delle imprese". Ma sulla legge Cisl, il Pd si è astenuto… "Avrei cercato di convincere i miei colleghi a votare a favore", risponde Gori.