Francoforte, 22 ott.
(askanews) – La Buchmesse di Francoforte si è conclusa e la presenza dell’Italia come Paese Ospite d’onore ha rimesso la nostra cultura e la nostra editoria sotto i riflettori internazionali. Oltre alle polemiche politiche, da molte parti è emersa la necessità di organizzare in modo più strutturato l’intera filiera del libro, e questa è la sfida che ci attende dopo la grande festa tedesca.
“Non c’è niente di più importante che poter portare i nostri problemi lì dove si discute di letteratura – ha detto ad askanews Innocenzo Cipolletta, presidente dell’Associazione italiana editori – e quindi già in fiera abbiamo parlato, alla presenza del ministro Giuli che è venuto all’inaugurazione anche del nostro stand, della necessità di un politica del libro che sia centrata su una politica della lettura.
Qui non si tratta di dare i sussidi a destra e a sinistra, si tratta di favorire la crescita culturale dell’Italia cominciando dalla scuola, dalle biblioteche, dalle librerie, in maniera tale che i giovani possano avere un accesso immediato alla lettura e che possano poi coltivare quando diventano più adulti e hanno un reddito proprio la capacità di leggere. Questo, da un punto di vista, implica che ci sia una politica del libro.
Il ministro ci ha assicurato attenzione a questo problema, ovviamente è nuovo e sta organizzando la sua squadra, noi aspettiamo di incontrarlo appena torniamo a Roma”.