Argomenti trattati
I terremoti che negli ultimi anni hanno colpito vari stati del mondo hanno ancora una volta posto l’attenzione sulla sismicità delle zone del nostro territorio e non solo.
Si discute, dunque, su quali siano le misure da adottare nelle aree a rischio più elevato, e se ci siano davvero aree considerate a rischio zero. Nel mondo, infatti, esistono intere fasce considerate sicure per quanto riguarda l’indice di sismicità. Osservando le cartine stilate dagli esperti, si riconosce una zona meno sismica e intere aree, invece, considerate a rischio elevatissimo. Su queste aree è necessario, dunque, un ragionamento approfondito sulla necessità di adottare misure di sicurezza.
Quali sono, dunque, le zone meno sismiche e quelle più pericolose del globo? Vediamo.
I Paesi più sicuri
Esistono, nel mondo, intere aree non interessate dal rischio sismico. È tutta quella fascia di terra che si trova lontano dal confine delle zolle tettoniche e che, dunque, non viene interessata dal loro movimento. Intere aree del territorio africano, per esempio, sono considerate a rischio zero per quanto riguarda il manifestarsi di terremoti.
Sono soprattutto gli stati che si trovano al centro del continente, come Somalia, Mauritania, Burkina Faso, Niger e Nigeria. Anche alcuni Paesi sudamericani possono dirsi sicuri, e sono considerati tra le zone meno sismiche del mondo. Sono quelli più lontani dalla cintura di fuoco, dunque Suriname, Uruguay e Guiana francese. In Europa, in Paesi in cui il pericolo di un terremoto è quasi nullo sono Lituania e Bielorussia. L’Asia, invece, che ha ampie zone a rischio elevato, è particolarmente sicura nel territorio dello Sri Lanka.
La sismicità in Italia
La classificazione sismica è la divisione di un territorio in aree distinte, caratterizzate dal grado di pericolo che un terremoto di intensità anche elevata si verifichi in quell’area. Secondo un’ordinanza del 2003, la sismicità in Italia è stata certificata dagli enti locali, che hanno l’obbligo di classificare dal punto di vista sismico ogni singolo Comune, in modo da prevenire danni a edifici e persone, a seguito di un terremoto.
In base alla zona gli edifici dovranno essere costruiti secondo la normativa antisismica. Per questo siamo in grado di identificare le aree più o meno a rischio sismico della nostra Penisola. I Comuni italiani sono stati classificati in 4 categorie principali, vediamo quali.
Zone meno sismiche in Italia
Sono i comuni presenti nella zona tre, quella a rischio più basso. In questa zona possono verificarsi terremoti, ma sono di solito di intensità limitata.
Sono presenti 1.634 comuni e si trovano in una minima parte del Piemonte, della Lombardia, del Veneto, del Trentino e della Toscana. Sono poi presenti aree del Lazio e dell’Emilia Romagna. Sardegna e Valle d’Aosta hanno un rischio considerato quasi nullo.
Sismicità medio-alta
È l’area definita “Zona Due“. In questi comuni si possono verificare terremoti abbastanza forti, ma di intensità leggermente inferiore. Sono presenti 2.324 comuni e si trovano in gran parte del Centro-Sud Italia e in Sicilia.
Sono le aree limitrofe alla Zona Uno, nel Friuli Venezia Giulia, in una piccola parte a est del Piemonte e in Emilia Romagna.
Sismicità elevata-catastrofica
È la zona definita “Uno“, quella più pericolosa. È l’area dove si possono verificare forti terremoti e dove, nel passato, alcuni comuni sono stati distrutti durante eventi sismici. In Italia 716 comuni sono in questa zona e si trovano nel nord-est del Friuli Venezia Giulia, lungo l’Appennino Centrale e Meridionale (dall’Emilia Romagna alla Basilicata), nel sud-ovest della Calabria, in Sicilia nella zona di Sciacca e Mazara del Vallo.
Queste aree hanno tutte subito eventi sismici di intensità elevata.