La testimonianza di Andrea Carnevale: un dramma familiare e la lotta contro la violenza

Un ex calciatore racconta la tragica storia di sua madre e il messaggio contro la violenza di genere.

Un racconto di dolore e coraggio

Andrea Carnevale, ex calciatore e campione d’Italia con il Napoli, ha recentemente condiviso la sua toccante storia durante un’intervista a “Pomeriggio Cinque”. A 14 anni, Carnevale ha vissuto un’esperienza traumatica che ha segnato la sua vita: l’omicidio della madre, Filomena, da parte del padre, Gaetano. Questo dramma familiare non è solo un ricordo doloroso, ma un monito per tutti coloro che oggi affrontano situazioni simili di violenza domestica.

La violenza silenziosa e la vergogna sociale

Nel racconto di Carnevale emerge un tema ricorrente: la vergogna che circonda la violenza domestica. “Mia madre non voleva che noi andassimo dai carabinieri”, ha spiegato, sottolineando come, in passato, ci fosse una sorta di stigma sociale legato alla denuncia. Questo silenzio ha contribuito a perpetuare un ciclo di violenza che ha avuto conseguenze devastanti. Andrea ha raccontato di come, nonostante le sue ripetute segnalazioni alle autorità, la risposta fosse sempre insufficiente: “Fin quando non vedevano il sangue, non avrebbero potuto fare niente”.

Un gesto estremo e la ricerca di giustizia

Il giorno della tragedia, Carnevale ha assistito impotente all’omicidio della madre. “Ho sentito le grida, e quando sono arrivato, l’ho vista già morta nel fiume”, ha ricordato con grande dolore. In un momento di disperazione, ha compiuto un gesto estremo: ha raccolto il sangue della madre per portarlo ai carabinieri, sperando che questo potesse finalmente portare a un intervento. “Volevate il sangue, eccolo qua”, ha dichiarato, mostrando la sua frustrazione per l’inefficienza delle istituzioni.

Un messaggio di speranza e cambiamento

Oggi, Carnevale si sente in dovere di raccontare la sua storia non solo per onorare la memoria della madre, ma anche per sensibilizzare gli uomini sulla gravità della violenza di genere. “È ora di smetterla”, ha affermato con fermezza, esortando a una maggiore consapevolezza e responsabilità. La sua testimonianza rappresenta un appello a tutti affinché si uniscano nella lotta contro la violenza domestica, un problema che continua a colpire molte famiglie in Italia e nel mondo.