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Un incontro di anime
Suor Genevieve Jeanningros, una suora di Ostia, ha dedicato la sua vita alla cura delle persone emarginate, in particolare delle comunità omosessuali e trans. La sua storia si intreccia in modo indissolubile con quella di Papa Francesco, il quale ha sempre mostrato un profondo rispetto e amore per i più vulnerabili.
La loro amicizia, che è iniziata attraverso lettere, si è trasformata in un legame reale, caratterizzato da incontri e conversazioni significative.
Un momento di commozione
Il 21 aprile, giorno della morte di Papa Francesco, suor Genevieve si è recata a San Pietro per rendere omaggio al Pontefice. È stata l’unica persona non porporata ammessa alla traslazione della salma, un gesto che testimonia l’importanza del suo legame con il Papa. Davanti al feretro, suor Genevieve si è fermata in preghiera, visibilmente commossa, ricordando i momenti condivisi e l’impatto che Francesco ha avuto sulla sua vita e su quella delle persone che assiste.
Un esempio di accoglienza
Suor Genevieve ha sempre rappresentato un faro di speranza per coloro che si trovano ai margini della società. Ogni mercoledì, durante l’udienza generale, accompagnava persone transessuali, prostitute e nomadi, creando uno spazio di accoglienza e rispetto. La sua dedizione ha ispirato molti, dimostrando che l’amore e la comprensione possono superare le barriere sociali e culturali. La sua vita è un esempio di come la fede possa tradursi in azioni concrete a favore dei più bisognosi.