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Il salvataggio di Yasmine
La vicenda di Yasmine, una bambina di 11 anni, ha catturato l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica dopo il suo salvataggio a largo di Lampedusa. L’equipaggio del Trotamar III, una nave della ong CompassCollective, ha riportato a terra la giovane, la cui testimonianza ha sollevato interrogativi rispetto ai dati medici forniti dai sanitari del poliambulatorio locale. Secondo il dirigente medico Francesco D’Arca, Yasmine non presentava segni di ipotermia, ma solo una leggera disidratazione. Questo ha portato a domandarsi quanto fosse realmente accaduto durante le ore trascorse in mare.
Le condizioni del mare e la testimonianza di Yasmine
Le condizioni meteorologiche al momento del naufragio erano avverse, con onde alte fino a tre metri. Alcuni medici hanno espresso dubbi sulla possibilità che una bambina potesse sopravvivere in tali circostanze per più di 15 ore. Tuttavia, Yasmine, in stato di choc, potrebbe non aver avuto una percezione chiara del tempo trascorso in acqua. Questo fenomeno, definito “confusione temporale”, potrebbe aver influito sulla sua testimonianza, rendendo difficile per gli investigatori ricostruire la verità dei fatti.
Le indagini in corso
La procura di Agrigento ha avviato un’inchiesta per fare luce sul naufragio della barca che trasportava 45 persone, tra cui Yasmine. Le indagini sono supportate dalla guardia costiera e dalla squadra mobile di Agrigento, che stanno esaminando i monitoraggi effettuati dalle motovedette nella zona del presunto naufragio. Fino ad ora, non sono stati trovati indizi significativi, come vestiti o oggetti personali, che possano confermare la tragedia avvenuta in mare. Le ricerche continuano, mentre la comunità locale e le autorità sperano di ottenere risposte chiare su quanto accaduto.