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La signora aggredita nel corridoio sotterraneo di Roma esprime i suoi sentimenti: "L'indifferenza delle persone mi ha colpito duramente".

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Una donna di 42 anni è stata aggredita e violentata in un sottopasso a Roma, vicino a Porta Pia. Nonostante i suoi tentativi di chiedere aiuto, la vittima, qui chiamata Francesca, sostiene che la gente intorno a lei rimase indifferente. Solo dopo venti minuti una signora si fermò per aiutarla. Ancora scossa dal trauma, Francesca critica la mancanza di risposta dal pubblico e insiste sulla pericolosità di questi passaggi sotterranei.

La signora, di 42 anni, che è stata aggredita e violentata in un sottopasso a Roma, vicino a Porta Pia, ha raccontato la sua esperienza terrificante a “Diario del Giorno”. Francesca (un nome inventato per proteggere la sua identità) dice che era in una zona che conosceva, ma è diventata pericolosa per lo stato di degrado esistente.

Francesca racconta di essere stata presa a forza e trascinata sotto le scale. “Nessuno veniva in mio aiuto. Ho provato a fermare le macchine che passavano, ma invano. Passeranno venti minuti prima che una signora, un angelo per me, si fermasse e mi aiutasse” spiega. Descrive la gente intorno a lei come indifferenti, un comportamento che le ha causato grande dolore.

Francesca ribadisce la sua confusione su come nessuno si sia reso conto di ciò che stava accadendo. Nonostante avesse chiesto aiuto, nessuno si era fermato. “Ho implorato di chiamare la polizia e l’ambulanza, ma nulla. E’ inconcepibile che nessuno mi abbia sentito. Vorrei incontrare di nuovo quella signora, il mio angelo, per ringraziarla personalmente. Pensavo di andare a morire” ricorda Francesca, ancora visibilmente scossa dal trauma.

“Durante quel terrificante evento – prosegue la vittima ripercorrendo l’orribile esperienza – non riesci minimamente a comprendere il trascorrere del tempo. Come un film in rapida sequenza, tutto ciò che conosci o immagini disfila velocemente di fronte a te in un istante, e non riesci a capire come sei riuscita a liberarti dopo l’aggressione e fuggire per ricevere aiuto. Avrebbe potuto concludersi in modo ben più tragico. Questi passaggi sotterranei dovrebbero rimanere sigillati, sono situazioni di rischio in ogni momento.”