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Un malore improvviso
La comunità di Beverare, un piccolo comune in provincia di Rovigo, è in lutto per la scomparsa di Carla Gatto, artista e scrittrice di 76 anni. La donna, madre di Gino Cecchettin, è deceduta a causa di un malore improvviso, avvenuto il giorno di San Valentino. Carla, originaria di San Martino di Venezze, aveva iniziato a soffrire di difficoltà respiratorie a partire da dicembre, portandola a sottoporsi a controlli medici. Il suo ricovero d’urgenza all’ospedale di Verona non è bastato a salvarla, lasciando un vuoto incolmabile nella vita dei suoi cari e della comunità.
Un legame indissolubile con la nipote
Carla Gatto era molto legata alla nipote Giulia Cecchettin, vittima di un tragico femminicidio. La scrittrice aveva dedicato il suo ultimo libro, “Con lo zaino in spalla e…”, proprio a Giulia, un’opera che aveva iniziato a scrivere prima della sua morte. Questo gesto ha suscitato reazioni contrastanti sui social, ma Carla non si è mai lasciata intimidire dalle critiche. La sua forza e il suo spirito positivo l’hanno sempre portata a sostenere il figlio Gino nelle sue battaglie contro il femminicidio e il patriarcato, diventando un simbolo di resilienza e determinazione.
Il messaggio di Gino e l’affetto della comunità
Subito dopo il ricovero della madre, Gino Cecchettin ha condiviso un toccante messaggio su Facebook: “Forza mamma, non smettere di lottare”. Questo post ha scatenato un’ondata di affetto e sostegno da parte della comunità, che ha sempre visto in Carla una figura di riferimento. La donna, infatti, era sempre presente accanto al figlio e ai nipoti Davide ed Elena, sostenendoli nei momenti più difficili, dalla scomparsa di Giulia fino alle fasi del processo che ha portato alla condanna all’ergastolo di Turetta.
Carla Gatto non sarà dimenticata. La sua arte, i suoi scritti e il suo impegno sociale continueranno a vivere nei cuori di chi l’ha conosciuta e amata. La sua storia è un monito per tutti noi: la lotta contro la violenza di genere deve continuare, e il suo esempio ci sprona a non arrenderci mai.