> > La rabbia del primo ministro verrà trasmessa questa sera da Mediaset.

La rabbia del primo ministro verrà trasmessa questa sera da Mediaset.

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È stata richiesta una proroga di 15 giorni per risolvere due questioni urgenti del centrodestra: le nomine Rai e la decisione sul candidato della coalizione in Liguria, molto probabilmente Edoardo Rixi della Lega. La riunione del centrodestra su queste questioni non ha portato a una conclusione, un problema che Giorgia Meloni vuole risolvere al più presto. Nel frattempo, il voto su i membri del consiglio di amministrazione della Rai viene probabilmente posticipato al 26 settembre. Mentre ci sono molti candidati potenziali, Forza Italia non sembra disposta a rinunciare alla sua proposta, Simona Agnes. Allo stesso tempo, la nomina di un presidente temporaneo è un'altra opzione in considerazione. I piani per risolvere la situazione in Liguria sono in corso, con Rixi dichiarato disposto a candidarsi se richiesto. La Lega sostiene Rixi, ma vuole che sia vista come una decisione approvata principalmente da Meloni.

Serve una proroga supplementare di quindici giorni per risolvere il dilemma delle nomine Rai, così come la decisione sul candidato del centrodestra in Liguria, con la proposta più probabile di designare l’attivista del Lega, Edoardo Rixi. In una riunione concentrata sulla pianificazione, i leader del centrodestra hanno lasciato entrambe le questioni senza risposta, problemi che Giorgia Meloni vuole risolvere al più presto per prepararsi per un autunno complicato. Le recenti tensioni estive tra Lega e Forza Italia, culminate con la controversia Sangiuliano-Boccia, rendono la situazione ancora più critica. Infatti, il recente annuncio di Mediaset riguardo l’intervista di Boccia in “Carta Bianca”, prevista per stasera su Rete 4, ha generato displeasure dalla premier. L’ordine del giorno è la solidarietà, come ricorda la premier ai suoi alleati, sottolineando l’importanza di evitare errori e scelte affrettate. La premier ha espresso l’intenzione di pianificare riunioni di lavoro più frequenti con i vicepremier Matteo Salvini (Lega) e Antonio Tajani (Forza Italia), così come con Maurizio Lupi, leader di “Noi Moderati”. Alla riunione di questa volta si è unito anche il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, incaricato di illustrare l’attuale statuto dei conti pubblici e le nuove procedure di bilancio in base al nuovo Patto Europeo. Benché non fosse ufficialmente all’odg, la questione Rai è stata affrontata durante le due ore di riunione.

Pare che ci sarà un ritardo nel voto di Camera e Senato riguardante i membri del consiglio di amministrazione della televisione statale, precedentemente programmato per questa settimana. È probabile che la nuova data sia il 26 settembre. In sintesi, Meloni sta cercando di guadagnare tempo per risolvere il dilemma, negoziando da una parte con gli alleati e dall’altra con l’opposizione, che chiede un presidente imparziale invece di Simona Agnes, proposta da Forza Italia. Si stanno considerando candidature come quelle di Gianni Minoli, Ferruccio De Bortoli (che però sembra non essere disponibile), Walter Veltroni e Milena Gabanelli, quest’ultima apprezzata in particolare dal Movimento 5 Stelle. Tuttavia, Forza Italia non sembra volersi ritirare, come Tajani avrebbe spiegato in un recente vertice. Il Premier alle opposizioni avrebbe proposto un accordo dove Agnes sarebbe presidente e Giampaolo Rossi direttore amministrativo, con la promessa di includere le proposte dell’opposizione nella futura riforma della governance della Rai. Finora, però, non è stata data alcuna risposta positiva. Un’altra possibilità sarebbe quella di procedere con il voto dei consiglieri in Parlamento, affidando la presidenza temporanea al membro più anziano fino all’accordo in Commissione di Vigilanza. Ma anche questa soluzione sembra non decollare. Se Forza Italia decidesse di rinunciare ad Agnes (ricevendo in cambio un certo controllo sulle nomine dei dirigenti Rai), e se si trovasse un accordo su un presidente dem, il PD rinuncerebbe a nominare uno dei suoi consiglieri d’amministrazione. Lo stesso farebbe il Movimento 5 Stelle se la scelta ricadesse su un candidato da loro proposto. In questo panorama incerto, si monitorano attentamente anche le azioni di Matteo Renzi, con la maggioranza che spera che si distanzi dalle altre opposizioni in un’ottica anti-M5S. Sarà necessario ancora qualche giorno per risolvere i dubbi del centrodestra sulla Liguria.

Rixi, leale consigliere di Salvini e suo secondo al ministero delle Infrastrutture, ha dichiarato sabato sera che è disposto a candidarsi se richiesto dal primo ministro, enfatizzando l’unità nel centrodestra. La Lega è favorevole a questa idea, ma mira a presentare questa potenziale candidatura non come un’offerta esclusivamente leghista, ma piuttosto come una decisone approvata principalmente da Meloni.