La polemica sui voucher per le scuole paritarie: un dibattito acceso

L'emendamento di FdI sui voucher scolastici accende il dibattito tra governo e opposizione.

Un emendamento controverso

La recente proposta di Fratelli d’Italia di introdurre voucher per le scuole paritarie ha sollevato un acceso dibattito politico. A partire dal 2025, le famiglie con un reddito ISEE fino a 40.000 euro potranno ricevere un voucher annuale fino a 1.500 euro per ogni studente iscritto a una scuola paritaria. Questo emendamento, presentato dal deputato Lorenzo Malagola, prevede un finanziamento massimo di 65 milioni di euro all’anno, ma ha già scatenato le ire delle opposizioni.

Le critiche delle opposizioni

Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, ha espresso forti critiche, sottolineando che mentre si tagliano posti nella scuola pubblica, si incentivano le scuole private. “È inaccettabile che il governo favorisca la fuga verso il privato, mentre la scuola pubblica viene trascurata”, ha dichiarato Conte. Anche il Partito Democratico ha alzato la voce, accusando il governo di voler privatizzare i servizi essenziali, come la sanità e l’istruzione, lasciando che sia il mercato a regolare tutto.

Francesco Boccia, presidente dei senatori dem, ha affermato che non permetteranno di smantellare i servizi pubblici garantiti dalla Costituzione.

La difesa del governo

Il governo, tuttavia, difende l’emendamento, sottolineando l’importanza di garantire il diritto all’istruzione per tutti, indipendentemente dal reddito. Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha dichiarato che il governo è consapevole della necessità di trovare soluzioni praticabili per sostenere le famiglie. “Stiamo riflettendo su questo argomento importante”, ha aggiunto, evidenziando l’intenzione di lavorare per garantire un accesso equo all’istruzione.

Le reazioni sindacali

I sindacati si sono divisi sulla questione. La CIGL ha denunciato un attacco alla scuola pubblica, affermando che il governo sta operando contro i principi costituzionali. Gianna Fracassi, segretaria generale della Flc CIGL, ha invitato a partecipare alle mobilitazioni e allo sciopero generale del 29 novembre. Al contrario, la Cisl ha adottato una posizione più possibilista, sostenendo che sia la scuola statale che quella paritaria debbano essere valorizzate e che le famiglie con meno possibilità economiche debbano ricevere supporto per garantire il diritto allo studio dei propri figli.