Un albero di Natale che divide
A Verona, un albero di Natale fucsia ha acceso un acceso dibattito tra tradizione e modernità. L’iniziativa è stata lanciata da Don Ambrogio Mazzai, parroco della chiesa dello Spirito Santo, che ha utilizzato i social media per chiedere l’opinione dei suoi follower riguardo all’installazione di questo albero eccentricamente colorato. Con oltre 90.000 follower su Instagram e 370.000 su TikTok, il prete ha saputo attirare l’attenzione su un tema che ha suscitato reazioni contrastanti nella comunità.
Il sondaggio e le reazioni
Il sondaggio proposto da Don Mazzai ha offerto quattro opzioni di risposta, ma quella che ha suscitato maggior scalpore è stata senza dubbio “Troppa frociaggine in Comune”, che ha ottenuto il 40% delle preferenze. Questo termine, utilizzato in un contesto che richiama le parole di Papa Francesco, ha scatenato una serie di reazioni indignate, portando il segretario provinciale del PD, Franco Bonfante, a chiedere scuse pubbliche. La questione ha messo in luce non solo il contrasto tra le opinioni personali del parroco e quelle della comunità, ma anche il modo in cui la religione e la politica si intrecciano in un contesto sociale sempre più polarizzato.
Un simbolo di divisione
Il dibattito sull’albero di Natale rosa non è solo una questione di gusti estetici, ma rappresenta un simbolo di divisione all’interno della società veronese. Mentre alcuni vedono l’albero come un’opera d’arte e un segno di apertura, altri lo considerano un’invasione dell’ideologia nella sfera pubblica. Il 16% dei votanti ha definito l’albero “causa di inquinamento ambientale”, mentre il 38% ha criticato l’amministrazione per il presunto sperpero di denaro pubblico. Queste opinioni riflettono una tensione crescente tra diverse visioni del mondo, che si manifestano in occasioni come il Natale, tradizionalmente associato a valori di unità e condivisione.