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Il contesto della legge sulla maternità surrogata
La maternità surrogata, un tema di grande attualità e controversia, ha recentemente subito un cambiamento significativo in Italia. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato una legge che definisce la gestazione per altri come un “reato universale”. Questo provvedimento, approvato dal Senato il 16 ottobre, non solo vieta la pratica in Italia, dove è già illegale, ma estende il divieto anche ai Paesi in cui la maternità surrogata è legittimata. La legge entrerà in vigore con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, prevista per lunedì.
Le nuove sanzioni previste dalla legge
La legge introduce sanzioni severe per chiunque partecipi alla commercializzazione di gameti o embrioni, o alla surrogazione di maternità. In particolare, il comma 6 dell’Articolo 12 della Legge 40 stabilisce che chiunque realizzi, organizzi o pubblicizzi tali pratiche sarà punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con una multa che varia da 600mila a un milione di euro. Questa misura mira a scoraggiare non solo la pratica all’interno dei confini nazionali, ma anche a combattere il fenomeno del turismo procreativo, che ha visto molti italiani recarsi all’estero per usufruire di servizi di maternità surrogata.
La reazione alla nuova legge è stata variegata. Da un lato, i sostenitori della legge lodano il provvedimento come una protezione dei diritti dei bambini e delle donne, sottolineando i rischi legati alla maternità surrogata. Dall’altro lato, i critici avvertono che questa legge potrebbe spingere le coppie a cercare soluzioni illegali o a recarsi in Paesi dove la pratica è consentita, creando un mercato nero.
Inoltre, c’è preoccupazione per le implicazioni etiche e sociali di un divieto così severo, che potrebbe limitare le opzioni per le coppie che desiderano avere figli.