Dopo mesi di attesa, il rinnovo del consiglio di amministrazione di Rai, scaduto lo scorso maggio, è finalmente stato completato. Secondo il voto parlamentare, quattro nuovi membri si uniranno a Davide Di Pietro, che è stato eletto dai dipendenti nel novembre scorso. Questo sviluppo, tuttavia, ha creato una divisione nell’opposizione che potrebbe mettere in pericolo il futuro dell’intera entità. Giampaolo Rossi, l’attuale direttore generale e voce preminente di Fratelli d’Italia nel mondo dei media, è stato designato dal Tesoro come il nuovo amministratore delegato. Simona Agnes, sostenuta da Forza come presidente, dovrà superare l’ostacolo della Commissione di Vigilanza.
Allo stesso tempo, Antonio Marano, una figura con una vasta conoscenza della Rai e con precedenti esperienze come direttore di rete e vice dg, è stato nominato dal Senato con il supporto di Alessandro Morelli. Nonostante le contestazioni riguardanti un potenziale conflitto di interessi con il suo ruolo di direttore commerciale di Milano-Cortina, la sua nomina è andata avanti. All’altra estremità, la Camera ha scelto Federica Frangi, giornalista del Tg2 con esperienza in Porta a Porta. Anche se Frangi è entrata a far parte dello staff televisivo del partito un anno fa, è ritornata in azienda dopo appena un mese. Entrambi hanno ricevuto il pieno sostegno del centrodestra, ma la presidenza di Agnes sarà soggetta a ulteriori sfide nel raggiungere l’approvazione dei due terzi della bicamerale.
Il Consiglio dei ministri previsto per venerdì 27 settembre si occuperà di cominciare il processo di nomina, che includerà sia il candidato Rossi. La sua designazione ufficiale avverrà all’avvio della prossima settimana durante una riunione dell’assemblea Rai, seguendo un ordine del giorno del cda, sotto la guida del consigliere veterano Marano, che vedrà l’elezione di un nuovo presidente. Successivamente, la Vigilanza esprimerà il suo parere sulle nomine e la maggioranza potrebbe tentare di allungare i tempi.
Attualmente, la maggioranza non ha i numeri necessari, dato che l’opposizione ha dichiarato di non voler partecipare al voto. Tuttavia, il centro-destra potrebbe tentare di ottenere il supporto necessario, sfruttando le divisioni nel campo avversario, potenzialmente attraverso un doppio turno di votazioni. Il percorso è arduo e vi è la possibilità che, in caso di bocciatura di Agnes, si opti per un candidato che non deluda Forza Italia e possa accontentare anche i Democratici, considerati come la seconda forza politica. Potrebbe essere un nome di fiducia, secondo i ragionamenti in corso nei circoli di centro-destra.
Dopo che il PD, insieme a Iv e Azione, ha deciso di astenersi dal voto e ha denunciato il controllo politico della televisione pubblica, la minoranza si è divisa. Il Movimento 5 stelle ha riconfermato Alessandro Di Majo, avvocato precedentemente eletto tre anni or sono, al Senato, e ha sostenuto la candidatura di Roberto Natale alla Camera, giornalista con un’ampia esperienza nel sindacato di categoria, proposto da Verdi e Sinistra. D’altro canto, il Partito Democratico rimane senza alcuna rappresentanza in questo nuovo consiglio, una situazione analoga a quella vissuta da Fratelli d’Italia nell’assemblea precedente.
“Siamo stati coerenti, e siamo dalla parte di Avs, non comprendo l’azione del PD. Il consiglio dovrebbe essere vigilato dalle forze di opposizione. È il PD, insieme a Renzi, che ha creato questa frattura,” ha ribadito il leader del M5s, Giuseppe Conte.
Elly Schlein, la segretaria del PD, ha risposto: “La nostra posizione era la stessa di tutte le altre opposizioni fino a poco tempo fa. Chiedete agli altri perché hanno cambiato idea. Restiamo fedeli alla nostra convinzione che sia errato rinnovare un consiglio che è illegale, dato che il Media Freedom Act è già in vigore.”
Il PD credeva che prima delle nomine si dovesse avviare la riforma della televisione pubblica, che dovrebbe essere discussa la prossima settimana in commissione al Senato. Successivamente potrebbero iniziare gli Stati Generali per la categoria. Resta da vedere se questi saranno un’opportunità per riunificare la minoranza o se la maggioranza utilizzerà l’occasione per guadagnare più sostegno per Agnes.
Alberto Barachini, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Informazione e all’Editoria, ha rilasciato una dichiarazione in cui esprime i suoi auguri al nuovo consiglio di amministrazione della Rai. Sottolinea l’importanza del ruolo della televisione pubblica in un’epoca segnata da conflitti internazionali, attacchi alla completezza del sistema informativo e significative evoluzioni tecnologiche che necessitano di una gestione equilibrata e prospettica.