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Extraprofitti, Mef: “C’è un tetto massimo che salvaguarda il sistema. Misura in linea con norme europee”

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C’è un tetto massimo dello 0,1% sul prelievo sugli extraprofitti delle banche che salvaguarda il sistema: lo si legge nella nota diffusa dal Mef.

A seguito dell’agitazione scaturita dal nuovo prelievo sugli extraprofitti delle banche, il Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) ha diramato una nota con la quale ha fatto chiarezza su alcuni aspetti dell’iniziativa.

La nota del Mef sul prelievo sugli extraprofitti delle banche

“La misura proposta dal ministro dell’economia e delle finanze, condivisa e approvata dal Consiglio dei ministri nasce sulla scia di norme già esistenti in Europa in materia di extra margini bancari”. È quanto si legge nella nota diffusa dal Ministero dell’Economia e delle Finanza inerente al nuovo prelievo sugli extraprofitti delle banche.

La nota diramata dal dicastero guidato dal ministro in quota Lega Giancarlo Giorgetti precisa, poi, quanto segue: “Al tempo stesso la misura, ai fini della salvaguardia della stabilità degli istituti bancari, prevede anche un tetto massimo per il contributo che non può superare lo 0,1% del totale dell’attivo“.

I dettagli

Il Mef, tramite la comunicazione stilata, ha anche chiarito altri punti oscuri relativi al prelievo sugli extra margini delle banche, ricordando che la base imponibile dell’imposta “è determinata dal maggior valore tra l’ammontare del margine d’interesse di cui alla voce 30 del conto economico, redatto secondo gli schemi approvati dalla Banca d’Italia, relativo all’esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2023 che eccede per almeno il 5 per cento il medesimo margine nell’esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2022 e l’ammontare del margine di interesse di cui alla voce 30 del conto economico, redatto secondo gli schemi approvati dalla Banca d’Italia, relativo all’esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2024 che eccede per almeno il 10 per cento il medesimo margine nell’esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2022”.

“Gli istituti bancari che hanno già adeguato i tassi sulla raccolta così come raccomandato lo scorso 15 febbraio con specifica nota da Bankitalia, raccomandazione poi richiamata dal ministro Giorgetti in occasione dell’assembla Abi lo scorso 5 luglio, non avranno impatti significativi come conseguenza della norma approvata ieri in Cdm”, ha scritto il dicastero.